Il 17 aprile siamo chiamati a votare per il referendum per il referendum contro le trivellazioni diventate un considerevole pericolo per l’ambiente italiano anche in seguito all’apertura del governo Renzi verso nuove concessioni. Per la Lombardia siamo all’emergenza ambientale perché grandi opere inutili e dannose, crescita insostenibile di traffico privato su gamma, grandi impianti di combustione, abnorme presenza di impianti di incenerimento, prevalenza di un modello agroindustriale a base chimica, hanno reso la Lombardia uno dei territori più inquinati d’Europa con conseguenze gravissime sulla salute dei cittadini e il consumo di preziosissimo territorio agricolo.
A tutto cio oggi si aggiunge la
previsione di un esteso piano di trivellazioni che introduce ulteriori
rischi nell’ambiente già martoriato della nostra regione.
- alterazione dell’equilibrio geologico del territorio
- compromissione della sicurezza idraulica del suolo
- gravi rischi di inquinamento della faida acquifera
La Lega di Maroni è complice
di questo scempio prodotto da un modello
energetico centrato sui combustibili fossili e dalla consegna ai grandi
affaristi e alla speculazione di tutto ciò che e proprietà pubblica o bene
comune. Per questo non ha partecipato alla richiesta di
referendum contro le trivellazioni selvagge avanzata da dieci regioni.
Per gli stessi motivi il
governo Renzi punta a boicottare la partecipazione dei cittadini al voto non
accorpando la data del referendum e quella delle elezioni amministrative, con
uno sperpero di 360 milioni di euro di risorse pubbliche.
La vittoria del si al referendum è
importante per :
- FERMARE LE TRIVELLAZIONI SELVAGGE
- RESTITUIRE LA SOVRATNITA’ AI CITTADINI E AI TERRITORI
- UNA POLITICA AMBIENTALE SOSTENIBILE
La Segreteria Regionale Prc/Se
Lombardia
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