Migrazione:
no al razzismo no all’ipocrisia !
Era il novembre del 1989 quando
il mondo brindava con gioia alla caduta del Muro di Berlino, eretto a simbolo
dell’unificazione dei popoli e della libera circolazione delle persone. Cosa è
successo poi? Sono stati costruiti
circa 10.000 chilometri di nuovi muri che dividono il mondo!
Altra data da ricordare: Settembre
del 2000. 189 capi di Stato firmarono il protocollo “No excuse"
(Nessuna scusa), documento che impegnava gli Stati a diminuire la fame nel
mondo entro il 2015 nonché a creare le condizioni economiche per uno sviluppo
sociale dei paesi poveri.
Cosa è stato fatto? Abbiamo aumentato la forbice fra
ricchi e poveri (il 20% della popolazione mondiale consuma circa l’80% delle
risorse) e l’unico sviluppo commerciale è stato quello del mercato delle armi
(circa 1.800 miliardi di dollari all’anno). E’ quasi superfluo immaginare cosa
si potrebbe fare con queste risorse!
Quindi sorge spontanea la domanda:
Alle persone che fuggono dalla fame e
dalla miseria, adesso, subito, possiamo
rispondere di aspettare che l’intero pianeta cambi le politiche di
distribuzione delle risorse energetiche, ambientali, economiche?
Gli possiamo ancora rispondere che i
pochi ricchissimi che governano il pianeta sono disposti a rinunciare ai loro profitti e a ridistribuirli in modo equo
tra tutti i popoli del mondo? Anche quelli dei paesi che sono stati
saccheggiati fino ad oggi?
Il
capitalismo, sorretto dalle grandi speculazioni finanziarie, per mantenere il
suo status quo ha bisogno di povertà e di significativi conflitti
bellici per garantire che le risorse siano circoscritte a pochi, è questa la
natura del capitalismo: pochi ricchi e tanti poveri.
Chi
oggi è migrante non lo fa per suo capriccio, bensì per le condizioni che gli
equilibri mondiali gli impongo senza lasciare altra scelta.
Le
migrazioni sono un fatto mondiale che deve essere valutato nella sua dimensione
globale, basti pensare a noi Italiani che solo meno di 100 anni fa siamo
emigrati in grande numero (e continuiamo a farlo ancora oggi): gli emigrati
italiani all’estero sono aumentati negli ultimi anni e adesso sono più di 4
milioni. Ci sono dati precisi, basta guardarli! Per questi italiani non vale
l'“Aiutiamoli a casa loro?"
A fronte di una realtà migratoria di carattere
epocale, conseguenza dell'ingiustizia e della disuguaglianza mondiale, non
possiamo essere complici di questa situazione che produce immense tragedie.
Bisogna avere la consapevolezza che nessuno al mondo sceglie di nascere in
circostanze di povertà e di guerra, invece sono condizioni create da chi vuole
speculare sulla pelle della povera gente.
Viceversa l’umanità ha bisogno di una cultura e di un
diverso ordine mondiale in cui prevalga il principio della solidarietà e della
uguaglianza fra i popoli. Per farlo è necessario cominciare a cambiare il
nostro concetto culturale che nessuno è padrone di un territorio, come non lo è
dell’acqua e dell’aria, ognuno deve essere libero di accedere ai beni comini
universali senza impedimenti: motivo
per il quale i governi dovrebbero garantire l'equa distribuzione delle risorse.
Purtroppo oggi siamo di fronte ad una realtà in cui
milioni di persone sono in fuga dalle guerre e ci chiedono ospitalità.
L’Europa, che ha già vissuto queste tragedie sulla propria pelle non tanti anni
fa , non può non comprendere questo bisogno di aiuto, è necessario che si
creino le condizioni di ospitalità per le persone che fuggono dalla morte nei
loro paesi.
Rifondazione Comunista Sud Ovest
( Buccinasco, Corsico ,Cesano Boscone )
Cicl In proprio
Corsico Via Vittorio
Emanuele 10/b
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