FAMILY DAY: Patta – (Prc/Se – Lombardia) «Uniamo la nostra voce ai
tanti che protestano perché un’istituzione che dovrebbe
rappresentare tutti viene utilizzata per operazioni demagogiche di parte.»
La giunta Maroni ha reso nota l’intenzione d’aderire a livello istituzionale, con tanto di gonfalone della
Regione Lombardia alla manifestazione del Family day e di sostenerla con una
bella scritta a caratteri cubitali ed illuminata a giorno esposta sulla
facciata del palazzo regionale.
Uniamo la nostra voce ai tanti che protestano perché un’istituzione che dovrebbe rappresentare tutti viene utilizzata
per operazioni demagogiche di parte.
Non siamo stupiti perché il sostegno della Lega alla parte più
retriva delle gerarchie ecclesiastiche rientra nell’obiettivo di rafforzarsi come partito d’ordine che tenta di tenere insieme tutti coloro i quali, dai
fascisti di Forza Nuova all’Opus Dei, si pongono come difensori dei genuini valori della
comunità di terra e sangue contro tutte le diversità e i cambiamenti
Però come tanti non possiamo fare a meno di chiederci se questi
sono gli stessi individui che “ce l’hanno duro”? Gli stessi che, dopo aver
largamente usufruito della legge sul divorzio (laica), si sono divertiti a
celebrare matrimoni celtici con tanto di druido (Castelli, Calderoli) e riti
dell’ampolla con le sacre acque del Po? Gli stessi che volevano
spianare le famiglie rom, cattoliche, con le ruspe? Gli stessi che hanno
plaudito per anni un signore che si divertiva ad organizzare
festini a luci rosse? Ebbene sì proprio loro, come sempre sprezzanti del
ridicolo e di cristallina coerenza rispetto ai veri valori del cristianesimo e
della famiglia tradizionale.
Peccato che questi statisti illuminati non si rendano conto che
la famiglia – tradizionale o no – si difende con politiche serie di
conciliazione; dando la possibilità a tutti di abitare in una casa decorosa;
riducendo le rette degli asili nido e delle mense; consentendo la possibilità
anche a chi gode di limitate risorse finanziarie di ricevere un’istruzione adeguata e d’avere accesso ad un servizio
sanitario degno di questo nome. In poche parole, ripristinando quello stato
sociale che l’attuale amministrazione regionale – sorta di Robin Hood al contrario e
senza soluzione di continuità con le politiche formigoniane – sta provando a distruggere, facendo suo il motto “togliere al pubblico, per dare al privato”.
I paesi civili si sono dotati di norme che garantiscono pari
diritti a tutti. Per favore, questo farsesco teatrino, ipocrita e razzista,
riservatelo alle feste di Pontida e lasciate che le istituzioni pubbliche
ritrovino il loro carattere laico e rappresentativo di tutte le realtà e di
tutti i cittadini!
#SvegliaItalia
#NonInMioNome
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