RELAZIONE INTRODUTTIVA AL X CONGRESSO DI CIRCOLO del Segretario del Circolo Ivan Caccianiga
SEDE DI CORSICO
DOMENICA 26
FEBBRAIO 2017
Il X Congresso del nostro Partito si inserisce in un
contesto politico che vede, purtroppo riconfermata, la nostra esclusione dal
Parlamento Italiano, oltre a quella dal consiglio comunale in due comuni su tre
che compongono il nostro circolo. Riscontriamo invece molto positivamente la
presenza della compagna Forenza, di Rifondazione Comunista, al Parlamento
Europeo, eletta nella lista dell'Altra Europa.
Affrontiamo il nostro Congresso in un quadro politico che ha
visto tragicamente aggravarsi le condizioni di vita di milioni di persone, con
un Governo ostaggio della bizzarra situazione interna al PD, che lo rende
totalmente incapace di affrontare la crisi economica che sta devastando il
tessuto economico, sociale e lavorativo del Paese.
A ciò si aggiunga anche una situazione internazionale di
instabilità politica che vede una parte del mondo coinvolta in conflitti
bellici. Le nostre preoccupazioni politiche si focalizzano anche sulle recenti
dichiarazioni di Trump in merito alle politiche migratorie, di riarmo,
ambientali e sui diritti civili, e soprattutto sulla Palestina che dove sembra
quasi che si inviti Israele all'invasione totale dei territori palestinesi.
Come circolo ci sentiamo fin d’ora impegnati a sostenere qualsiasi iniziativa a
difesa dell’autodeterminazione del popolo palestinese. Allo stesso modo ci
sentiamo impegnati e solidali con la lotta del popolo Kurdo e con la resistenza
del Rojava. Non di meno restiamo preoccupati per le guerre negli stati africani
che alimentano solo gli affaristi dei mercati delle armi generando imponenti
immigrazioni di massa di disperati, con le conseguenze anche in termini di
perdita di vite umane che tutti conosciamo. Continuiamo inoltre a sostenere ed
a guardare con moltissima attenzione i processi dei governi progressisti e
caratterizzati dal Socialismo del Secolo XXI dell'America Latina, contro ogni
tentativo di destabilizzazione economica, politica e sociale, messo in atto
dalle varie forme del capitalismo internazionale.
Per tornare all'Italia, assistiamo ad una situazione di
instabilità del governo Gentiloni, per cui crediamo non azzardato pensare
all’ipotesi delle elezioni anticipate. Eventualità per la quale tutte le
compagne e compagni si dovranno trovare preparati e motivati ad affrontare una
campagna elettorale che deve, per forza, essere credibile per noi e per il
nostro popolo, dato l'obiettivo di tornare ad avere una rappresentanza
comunista in Parlamento. Ma soprattutto ci auguriamo nasca un polo politico di
sinistra autonomo e alternativo al PD.
Va evidenziato che nonostante l’assenza in Parlamento e il
costante isolamento mediatico del nostro partito, continuiamo a rappresentare
per migliaia di donne e di uomini la speranza di tornare ad essere protagonisti
attivi della vita del Paese.
In questi anni bui abbiamo conservato la speranza di
rivedere il nostro Partito protagonista per battere le politiche che hanno
portato negli anni all’impoverimento generale della società ed a una sempre più
marcata ed ormai inaccettabile distanza tra i pochi che hanno troppo e la
moltitudine che non ha nulla o quasi. Abbiamo saputo capire con 15 anni di
anticipo, soli nel panorama politico italiano, che le politiche neoliberiste
impulsate dall'Europa con il beneplacito dei Governi e Parlamenti nazionali,
andavano contrastate. Penso alla Bolkestein, per citarne una, per la quale i
taxisti oggi protestano. Queste battaglie sono le nostre, non permettiamo a
nessuno di sottrarcele. Dove erano i vari movimenti che oggi si ergono a
difensori dei popoli, quando noi prendevamo le manganellate a Genova, a
Bruxelles e nelle principali piazze d'Europa contro quelle politiche
scellerate?
Il nostro congresso sarà chiamato a contribuire alle
aspettative del nostro popolo, e di tutto il popolo della sinistra.
Un congresso che deve inevitabilmente porre le basi per quel
colpo di reni che il Partito, ed i suoi dirigenti, devono contribuire a realizzare.
La nostra base militante, lasciatemelo dire, è stata e continua ad essere
eroica per come è riuscita a resistere nonostante le difficoltà economiche, di
prospettiva, emotive. Pesiamo all'impegno profuso nelle recenti campagne
referendarie sul lavoro, Trivelle e Costituzione.
Un congresso che ha tra i suoi obiettivi strategici il dover
affrontare una fase storica per la sinistra, in cui sono maturi i tempi per
dare un volto, ma soprattutto un’anima, nettamente alternativi alle politiche
neoliberiste rappresentate dal PD, e di superamento delle esperienze “uliviste”
e “progressiste” come conseguenza di questa consapevolezza. Il tentativo di
manomissione della Costituzione è stato lo spartiacque definitivo che ha
chiarito, se ancora ce ne fosse stato bisogno, il confine tra noi e loro. Da
quella linea non si può tornare indietro.
La voglia di rilanciarci, che ancora penso sia presente
nella nostra base militante, non è una risorsa infinita e illimitata, quando
anche l'ultimo treno sarà andato, un altro non ripasserà.
Dobbiamo averlo chiaro in testa, come chiara dobbiamo avere
la responsabilità che ci portiamo sulle spalle di far vivere o morire l’idea
stessa della rifondazione comunista in Italia.
Troviamo il modo di ridare ai nostri iscritti l’orgoglio di
andare ad un mercato, tra la gente, a spiegare il perché siamo meglio degli
altri e perché la nostra proposta politica può essergli utile per affrontare la
crisi, per tornare a guardare al futuro con ottimismo e voglia di lottare per
un ideale che non è morto e, anzi, nel mondo sta trovando rinnovata forza di
slancio.
Ripartiamo dalle ultime grandi mobilitazioni di cui siamo
stati protagonisti, come quella per la difesa della Costituzione e del Lavoro,
allo stesso modo dovremo garantire il nostro impegno per sostenere i referendum
promossi dalla CGIL, con l’obiettivo di ottenere una nuova vittoria dopo quella
del 4 dicembre sulla Costituzione.
Il messaggio da raccogliere è l’esigenza di una grande forza
politica che sappia rappresentare quel popolo diffuso che non si rassegna a
morire tra le braccia del Partito Democratico o, a pari merito, del Movimento 5
Stelle, ma soprattutto ridare una casa e una speranza a migliaia di compagne e
compagni che hanno abbandonato l’attività politica.
Il nostro Partito dovrà avere nel prossimo e immediato
futuro il compito, non più prorogabile, di ridare organizzazione e vigore alla
Rifondazione Comunista per essere da stimolo alla ricomposizione della sinistra
capace di incidere nelle dinamiche politiche e sociali, per offrire una
piattaforma credibile e reale per la nostra classe, per i lavoratori e
lavoratrici, giovani e pensionati. Un obiettivo, quello della ricomposizione
della sinistra, che potrà avvenire solo se un partito come il nostro saprà
trasmettere senso di compattezza.
Dobbiamo avere la capacità politica di sconfiggere la
cultura ormai diffusa e dominante, anche nei movimenti, di rigettare ogni forma
organizzata della politica, nella convinzione che il Partito organizzato resta
ancora l’unico strumento per cambiare lo stato di cose presenti. Dobbiamo
contrastare questa cultura che è quella che ha permesso, in questi anni, il
radicamento di forme di populismo e qualunquismo, identificatesi, ora, nella
Lega o nel Movimento 5 stelle, realtà politica, quest’ultima, da non
sottovalutare e con la quale dovremo fare i conti anche alle prossime
amministrative locali di Buccinasco. E allora curiamolo questo Partito, e
vogliamogli bene.
Sarebbe necessario, anche se non dipende solo da noi, che il
nostro congresso individui meglio gli aspetti o criteri delle alleanze in modo
tale da dar vita ad un simbolo nazionale che rappresenti un’area omogenea della
sinistra; continuare a presentare centinaia di simboli locali o estratti dal
cilindro all’ultimo momento non produce effetti positivi, non crea identità e
toglie credibilità al nostro progetto anche tra noi stessi.
Detto questo, il principale compito di questa mia relazione
è quello di aprire il decimo Congresso del nostro Partito illustrando in
maniera molto sintetica il bilancio politico del nostro circolo.
Prima di tutto mi corre l’obbligo morale di ricordare la
recente ed improvvisa scomparsa dei nostri cari compagni Ermes Leoni, Giordano
Ravioli e Giancarla Varini, che ci hanno affiancati fin dalla nascita del
nostro partito e la cui mancanza resta incolmabile. A loro va il saluto a pugno
chiuso del nostro Congresso di Circolo.
Il decimo Congresso del nostro Circolo viene affrontato da
29 iscritti per l'anno 2016 , dei quali xxxx donne e xxxx uomini. L’ultimo
congresso del 2013 contava con 36 iscritti. Anche se questa volta la
diminuzione degli iscritti è dovuta principalmente, purtroppo, ad una questione
fisiologica e non politica, resta forte il problema di riuscire a riaggregare
forze attorno al nostro progetto. Per l'anno 2017 il dato positivo è che
abbiamo già xxxxx iscritti.
Faccio un appello a ritrovare entusiasmo. Solo così
riusciremo a ricreare senso di appartenenza reale che saprà innescare un clima
di positività fra i compagni e le compagne, condizione essenziale per
trasmettere anche ad altri l’interesse di adesione alla nostra comunità. Il
tesseramento, come stiamo provando a fare, deve tornare ad essere un momento
centrale della nostra attività politica, ma soprattutto uno strumento che stimoli
il dialogo con la gente.
Per
quanto riguarda invece la nostra presenza nelle istituzioni locali, la
situazione si è molto ridimensionata, abbiamo una sola presenza, in maggioranza
a Buccinasco, con il Consigliere Carlo Benedetti, al quale va la nostra
gratitudine. Fra l’altro anche l’unico consigliare rimasto in tutta la zona del
Sud Ovest. Stiamo discutendo su come affrontare le elezioni di primavera a
Buccinasco il cui esito elettorale avrà un impatto non di poco conto sul nostro
Circolo.
A
Buccinasco stiamo lavorando per una lista di Sinistra autonoma, con un nostro
candidato Sindaco in alternativa al centrosinistra.
Per quanto riguarda invece la questione del nostro bilancio
di circolo, anche se ricordiamo che fin dalla sua nascita, il Circolo
Intercomunale “A. Gramsci” si è distinto per l’oculata gestione delle proprie
risorse finanziarie, e che tale accorta amministrazione aveva consentito al
Circolo di non dovere attraversare mai gravi crisi economiche e di poter anzi
disporre sempre di un non indifferente attivo di bilancio con cui poter far
fronte a eventuali spese impreviste con una ragionevole tranquillità, purtroppo
anche questa rosea condizione si è modificata drasticamente in peggio.
Nonostante le difficoltà di cui ho già parlato, ritengo che
l’agire politico del nostro Circolo sia stato comunque molto intenso. Credo di
poter dire che siamo comunque riusciti a rimanere una realtà valida e bella,
pesiamo ai 38 banchetti per il referendum in difesa della Costituzione per il
quali è stata determinante la nostra presenza ed organizzazione. Senza peccare
di superbia, molto spesso senza Rifondazione non si riuscirebbe a fare attività
politica tra la gente.
Abbiamo anche saputo
rispondere con impegno alla raccolta firme per i referendum sul lavoro e sulle
trivelle, così come siamo sempre stati attenti alle problematiche locali come
ad esempio la questione che vede impegnata in particolar modo la compagna
Blumetti della mensa negata ai bambini di Corsico. Portiamo avanti la battaglia
di Arancia Metalmeccanica con il nostro compagno Camito in prima linea. La
battaglia contro le mafie sul territorio ci ha visti tutti protagonisti
attenti, così come la mobilitazione a difesa della Resistenza e dei valori che
questa rappresenta, da chi ce la voleva togliere.
Di questo ringrazio davvero tutti. Grazie a tutte le compagne
ed i compagni che in silenzio, quotidianamente e senza clamori, ostinatamente
portano il loro piccolo granello di sabbia negli ingranaggi della storia, con
la speranza di creare una tempesta di sabbia. Questa è la forza del nostro
Partito che ancora non sono riusciti a smantellare.
Credo di interpretare il pensiero di tutte e tutti se mi
permettete di dire un grande grazie al nostro instancabile compagno Crepaldi,
vera spina dorsale del nostro Circolo, senza il quale non avremmo programmato
nemmeno un quarto delle attività svolte.
Viene invece confermato il nostro impegno nelle Associazioni.
Impegno che oltre all’ormai consolidata attività su molte iniziative già
conosciute, nel prossimo futuro dovrà concentrarsi sulla battaglia culturale
contro tutte le forme di razzismo, dell’omofobia e della violenza sulle donne,
senza dimenticare le minoranze etniche e per il rispetto delle comunità Rom e
Sinti. Battaglie culturali che non possono non andare di pari passo con quella
dell’antifascismo, visto il riacutizzarsi della violenza squadrista ed il
moltiplicarsi di episodi di razzismo di chiara matrice fascista.
Devo invece purtroppo registrare che non siamo più stati
capaci di aggregare giovani, che sono ormai completamente assenti dalla nostra
realtà politica. Situazione che ci deve far riflettere in merito a quanto già
detto in precedenza sulla mancanza di prospettiva politica.
La costruzione di quel “mondo diverso possibile” in cui
tutti noi crediamo, parte dal riuscire a determinare situazioni e circostanze
civili di confronto e di dibattito anche e soprattutto a partire dal circolo.
Voglio, prima ancora che inizi il dibattito congressuale, appellarmi per questo
al buon senso di ognuno affinché la fiducia reciproca possa essere elemento
fondante della nostra comunità - Partito, nella speranza che questo dibattito
sia davvero una delle migliori occasioni di confronto e di crescita politica di
ognuno di noi.
Personalmente credo ancora nella possibilità che riusciremo
a tornare a incidere, che riusciremo a tornare belli e coesi, quel Partito
capace di mettersi in gioco ed affascinare che ho conosciuto in questi anni di
militanza.
Quel Partito che attraversava le strade di Genova e saliva
le montagne della Val di Susa, e che dimostra immensa sensibilità umana e
politica fra i terremotati del centro Italia con le brigate di solidarietà alle
quali va la nostra più immensa stima.
Quel Partito che si indigna ancora per la povera gente, che
non gli importa l'origine, la fede religiosa o il colore della pelle, perché si
ricorda che la vera differenza sta nella classe e la fa il capitale. Quel
Partito che assiste all'acutizzarsi di una guerra fra poveri, e prova
instancabilmente a far aprire gli occhi. Quel Partito che questa crisi l'ha
vista arrivare da lontano, l'ha denunciata senza tregua, ha indicato
un'alternativa. Quel Partito che sa stare con gli ultimi anche quando gli
ultimi fanno perdere voti, quel Partito che affonda le sue radici nella storia
e che ha saputo rinvigorire i suoi ideali rendendoli attuali e attuabili, quel
Partito che fa delle differenze la sua forza e che il Comunismo lo insegna come
scelta di vita, come prospettiva che sorride al futuro, quel Partito che ha
saputo avvicinare tanti giovani proprio per la sua capacità di aprirsi al
mondo.
Un grazie a tutte le compagne e i compagni che ci hanno dato
la forza di andare avanti in questi anni difficili, che hanno saputo tirarsi su
le maniche e non girarsi dall’altra parte, che, nonostante tutto, ci sono stati
e continuano ad esserci anche oggi.
Grazie e buon Congresso.
Corsico, 26/02/2017
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Il Segretario
Ivan Caccianiga
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