Comitato Nazionale Scuola e Costituzione - Associazione Per la Scuola della Repubblica
Pubblicato il 8 mar 2015
Dopo mesi di consultazioni on line sulle 136
pagine della “buona scuola”, che non contenevano alcun accenno a sgravi fiscali
per chi frequenta le scuole private paritarie, ecco in dirittura d’arrivo
l’inserimento nel futuro disegno di legge di una petizione, non nuova, ma questa
volta introdotta di soppiatto, come possibile norma messa a punto dalla ministra
Giannini.
Autori della petizione 44 deputati di tutti i
partiti della maggioranza tornati alla carica con l’eterno slogan la “libertà di
scelta educativa è un diritto che non può riguardare solo chi è economicamente
in grado di permetterselo.”
Riteniamo importante e urgente intervenire ancora
una volta su questa ormai vecchia affermazione per dimostrarne all’opinione
pubblica la reale inconsistenza.
Oltre a “senza oneri per lo Stato” contenuto
all’Art.33/Cost , che sarebbe di per sé sufficiente a porre una barriera a
qualsiasi trasgressione in quella direzione, esiste la distinzione tra
“libertà” e “diritto” più volte richiamata in sentenze della Corte
Costituzionale. Se garantire la libertà religiosa non comporta per lo Stato
l’obbligo di costruire luoghi di culto, per la stessa ragione consentire
l’istituzione di scuole private non impegna lo Stato a garantirne il
finanziamento per agevolarne la frequenza.
Lo Stato ha l’obbligo di garantire a tutti e a
tutte il diritto all’istruzione, secondo i principi costituzionali.
La libertà di scelta educativa riguarda, invece,
i genitori. Si tratta di una distinzione imprescindibile.
Gli sgravi fiscali consentiti alle famiglie
rappresenterebbero per di più una sottrazione notevole di risorse finanziarie
che restringerebbe l’impiego di quelle destinate a rimediare i danni provocati
al nostro sistema di istruzione dai precedenti governi.
Non si tratta, tuttavia, di rivendicare soltanto
una priorità di spesa per la scuola pubblica, ma di impedire soprattutto una
violazione grave e palese del dettato costituzionale.
Ci auguriamo che nel nostro Parlamento e nel
paese si levino forti voci per impedire questa ulteriore e illegittima forma di
privatizzazione del nostro sistema scolastico.
Roma, 7 marzo 2015
Comitato Nazionale Scuola e Costituzione Associazione Per la Scuola della Repubblica
www.scuolaecostituzione.it
Nessun commento:
Posta un commento