CONTRO MARCHIONNE
Sta accadendo qualcosa di gravissimo, mai
avvenuto nella storia del paese dopo la fine del fascismo. La Fiat ha fatto da
apripista ad un modello che si vuole estendere a tutte le imprese
metalmeccaniche e a tutto il
mondo del lavoro. In FIAT, le lavoratrici e i lavoratori non potranno più eleggere i loro rappresentanti, che
saranno invece nominati. In Fiat, la FIOM che è la più grande organizzazione sindacale, non avrà più
diritto di rappresentare le lavoratrici e i lavoratori, indire assemblee, avere a disposizione locali e permessi per
l’attività sindacale, ricevere i contributi dei propri iscritti.
Questo avviene perché la FIOM ha rifiutato di firmare il diktat di Marchionne: un diktat che distrugge il
mondo del lavoro. In FIAT, le lavoratrici e i lavoratori non potranno più eleggere i loro rappresentanti, che
saranno invece nominati. In Fiat, la FIOM che è la più grande organizzazione sindacale, non avrà più
diritto di rappresentare le lavoratrici e i lavoratori, indire assemblee, avere a disposizione locali e permessi per
l’attività sindacale, ricevere i contributi dei propri iscritti.
Questo avviene perché la FIOM ha rifiutato di firmare il diktat di Marchionne: un diktat che distrugge il
contratto nazionale, viola il diritto di sciopero e le garanzie dei
lavoratori in caso di malattia, peggiora in
maniera micidiale le condizioni di
lavoro. Tutto questo accade mentre la Fiat continua a spostare il centro della
propria attività negli Stati Uniti e non da’ nessuna garanzia sull’occupazione.
CONTRO IL GOVERNO MONTI
Le lavoratrici e i lavoratori, i giovani, i pensionati
stanno pagando per intero una crisi causata da
trent’anni di politiche liberiste e dalla speculazione finanziaria. Il governo Monti sta facendo le
stesse politiche del governo Berlusconi. Ha realizzato la più iniqua controriforma delle pensioni della
storia del paese, aumentato le accise sui carburanti, rimesso l’ICI anche per la prima casa non di lusso,
tagliato con l’addizionale Irpef le buste paga, obbligato a nuove privatizzazioni dei servizi pubblici locali,
regalato nuovi sgravi fiscali alle banche. Ha eliminato il contratto collettivo nelle ferrovie e aperto la
trattativa tutt’ora in corso sul mercato del lavoro con un nuovo attacco all’articolo 18 e proponendo la
drastica riduzione degli ammortizzatori sociali. Mentre non si mette in discussione l’articolo 8
varato da Berlusconi che consente di fare contratti aziendali in deroga al contratto nazionale e alle leggi a
tutela del lavoro.
trent’anni di politiche liberiste e dalla speculazione finanziaria. Il governo Monti sta facendo le
stesse politiche del governo Berlusconi. Ha realizzato la più iniqua controriforma delle pensioni della
storia del paese, aumentato le accise sui carburanti, rimesso l’ICI anche per la prima casa non di lusso,
tagliato con l’addizionale Irpef le buste paga, obbligato a nuove privatizzazioni dei servizi pubblici locali,
regalato nuovi sgravi fiscali alle banche. Ha eliminato il contratto collettivo nelle ferrovie e aperto la
trattativa tutt’ora in corso sul mercato del lavoro con un nuovo attacco all’articolo 18 e proponendo la
drastica riduzione degli ammortizzatori sociali. Mentre non si mette in discussione l’articolo 8
varato da Berlusconi che consente di fare contratti aziendali in deroga al contratto nazionale e alle leggi a
tutela del lavoro.
Tutto viene giustificato con la necessità di battere
la speculazione. La verità è che si stanno
facendo le stesse politiche che hanno prodotto la crisi, che il paese è in recessione e il 2012
rischia di vedere una nuova ondata di licenziamenti.
facendo le stesse politiche che hanno prodotto la crisi, che il paese è in recessione e il 2012
rischia di vedere una nuova ondata di licenziamenti.
Indignarsi e’
giusto, lottare è necessario
PER IL LAVORO, I DIRITTI E LA
DEMOCRAZIA. PER
USCIRE DALLA CRISI.
USCIRE DALLA CRISI.
1. Vanno ridati diritti al lavoro. Va fatta una legge sulla democrazia
sindacale. Va abrogato l’articolo 8 e
contrastata la precarietà. Va esteso l’articolo 18. Vanno estesi gli ammortizzatori sociali e istituito un reddito
sociale per i disoccupati.
contrastata la precarietà. Va esteso l’articolo 18. Vanno estesi gli ammortizzatori sociali e istituito un reddito
sociale per i disoccupati.
2. Va fatto un piano per il lavoro e l’ambiente, per la conoscenza e il
welfare. Si possono creare almeno
mezzo milione di posti di lavoro con politiche industriali nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili, nella
mobilità sostenibile, nel riassetto del territorio, con l’obiettivo della piena e buona occupazione. Si può e si deve
investire nuovamente nella scuola e nell’Università pubblica, nei servizi essenziali e nel sistema di welfare.
mezzo milione di posti di lavoro con politiche industriali nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili, nella
mobilità sostenibile, nel riassetto del territorio, con l’obiettivo della piena e buona occupazione. Si può e si deve
investire nuovamente nella scuola e nell’Università pubblica, nei servizi essenziali e nel sistema di welfare.
3. Va riaperta la partita sulle pensioni:
eliminando le norme inique, ponendo
un tetto a 5000 euro per le
pensioni d’oro e per ogni cumulo di pensione, garantendo la pensione futura ai lavoratori precari.
pensioni d’oro e per ogni cumulo di pensione, garantendo la pensione futura ai lavoratori precari.
4. Le risorse ci sono: introducendo una patrimoniale sulle
grandi ricchezze oltre gli 800.000 euro, facendo
pagare l’ICI al Vaticano sulle attività commerciali, portando al 15% la sovratassa sui capitali scudati,
aumentando l’aliquota per i redditi sopra i 75.000 euro, contrastando l’evasione fiscale e contributiva.
Tagliando le spese militari: dagli F35, alle missioni di guerra, agli organici dell’ esercito.
Bloccando le grandi opere inutili e dannose come la Tav in Val Susa, tagliando i privilegi della politica.
Invece vanno diminuite le tasse su lavoro e pensioni.
pagare l’ICI al Vaticano sulle attività commerciali, portando al 15% la sovratassa sui capitali scudati,
aumentando l’aliquota per i redditi sopra i 75.000 euro, contrastando l’evasione fiscale e contributiva.
Tagliando le spese militari: dagli F35, alle missioni di guerra, agli organici dell’ esercito.
Bloccando le grandi opere inutili e dannose come la Tav in Val Susa, tagliando i privilegi della politica.
Invece vanno diminuite le tasse su lavoro e pensioni.
5. La speculazione si contrasta colpendo gli
speculatori e non le lavoratrici e i lavoratori.
La BCE deve acquistare direttamente i titoli di stato dei paesi europei. Ci vuole un polo pubblico del credito.
Vanno tassate le transazioni finanziarie. Va rimesso in discussione il Fiscal Compact e le politiche
europee che non contrastano la speculazione, distruggono i diritti e aggravano la crisi.
La BCE deve acquistare direttamente i titoli di stato dei paesi europei. Ci vuole un polo pubblico del credito.
Vanno tassate le transazioni finanziarie. Va rimesso in discussione il Fiscal Compact e le politiche
europee che non contrastano la speculazione, distruggono i diritti e aggravano la crisi.
Nessun commento:
Posta un commento