sabato 11 febbraio 2012

Scuola materna Parrochiale di Romano Banco: taglio dei contributi

Vittorio Ciocca

Cerco serenamente e pacatamente, direbbe Crozza, di esporre alcuni concetti su quello che sta diventando uno dei temi di attualità di Buccinasco: il taglio dei contributi all’Asilo parrocchiale da parte del Commissario prefettizio e le conseguenti reazioni che ha provocato. Esiste una convenzione che è in essere da 30 anni che ha portato detta scuola ad ottenere un contributo annuo che nell’anno scolastico 2011/2012 è stato di 550mila euro.

Come veniva determinato tale importo? Semplicemente ripianando, di anno in anno, un “generico contributo annuale”.
Se non si parte da questi presupposti non si capisce che cosa sia effettivamente successo.
Ecco, allora, che si arriva alla decisione del Commissario che definisce, unilateralmente perché il soggetto chiamato in causa non risponde, il nuovo contributo. Ai fini della comprensione, forse è bene citare la fonte direttamente:
Delibera n°26 del 6/2/2012 - LINEE DI INDIRIZZO E RECESSO DELLA CONVENZIONE CON LA SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE SCUOLA MATERNA PARITARIA ROMANO BANCO.
…”CONSTATATO che la convenzione in vigore fra il Comune e la Società Cooperativa Sociale
Scuola Materna Paritaria Parrocchiale Romano Banco:
− non prevede un termine di scadenza;
− stabilisce all’art.2 che il Comune si impegna “a versare la differenza fra costo alunno reale e la retta pagata”;

CONSIDERATO che la Corte dei Conti – sezione Lombardia ha affermato che:
− l’Amministrazione Comunale ogniqualvolta riconosce benefici economici a soggetti privati deve assumere particolari cautele, anche al fine di garantire l’applicazione dei principi di buon andamento, di parità di trattamento e di non discriminazione che debbono caratterizzare
l’attività amministrativa (parere n.75/2008);
− il Comune deve adottare particolari cautele in ordine al corretto utilizzo dei fondi pubblici, dovendosi prevedere convenzionalmente adeguate rendicontazioni sul servizio educativo reso, al fine di permettere il controllo da parte dell’Ente locale sull’effettiva destinazione della spesa al fine pubblico per cui è sostenuta (parere n.1/2010);
− l’Ente Locale non può accollarsi l’onere di ripianare di anno in anno, mediante la previsione di un generico contributo annuale o anche occasionalmente le perdite gestionali della scuola, perché a queste deve essere in grado di far fronte la scuola con il suo patrimonio (parere n.1138/2009 e parere n.1/2010);
− l’erogazione di un finanziamento alle scuole dell’infanzia private volto a soddisfare esigenze della collettività rientranti nelle finalità perseguite dal Comune non può equivalere ad un depauperamento del patrimonio comunale (parere n.1/2010);
RITENUTO per i motivi suesposti che la disciplina della convenzione in essere con la Società Cooperativa Sociale Scuola Materna Paritaria Parrocchiale Romano Banco non risponde più ai criteri di legittimità ormai assurti a principi consolidati nella giurisprudenza della magistratura contabile;
DATO ATTO che con nota prot. n. 20569 del 19.12.2011 notificata tramite messo comunale in data 20.12.2011 è stato sottoposto alla Società Cooperativa Sociale Scuola Materna Paritaria Parrocchiale Romano Banco un nuovo schema di convenzione a valere dall’anno scolastico 2012/2013, che prevede la rideterminazione del criterio contributivo a carico del Comune, in linea
con i principi economici e di efficienza ed in rispondenza all’esigenza di rispetto degli equilibri di bilancio;
CONSTATATO che la Società Cooperativa Sociale Scuola Materna Paritaria Parrocchiale Romano Banco con nota acquisita al Protocollo Generale n. 20910 in data 23.12.2011 ha rigettato la proposta
avanzata dall’Amministrazione Comunale;” …delibera una quota fissa annuale di 36.000 euro e una quota individuale alunno di 500 euro.
Questi sono i fatti. Occorre ripartire da qui per capire alcune cose e per avviare un reale confronto per il futuro (perché questo è quello che la POLITICA è chiamata a fare):
  1. La convenzione poneva, di fatto, la scuola parrocchiale in una situazione di oggettivo privilegio (soprattutto se rapportato ai sacrifici richiesti in questi ultimi TRE anni alla scuola pubblica: 8 miliardi in meno e 140mila insegnanti in meno a livello nazionale.)
  2. Il tentativo del Commissario di far sottoscrivere un nuovo schema di convenzione è stato rigettato dalla scuola parrocchiale.
Ora è chiaro che, svolgendo la scuola parrocchiale un servizio pubblico, occorre aprire un tavolo di confronto serio. Le basi di partenza non possono però essere più quelle della convenzione in essere precedentemente e neppure servono, alla soluzione della questione, i calcoli assurdi che girano in questi giorni su certi blog e/o su certa stampa locale. Ho letto di affermazioni strampalate secondo cui anche la scuola statale (che spesso viene confusa con la scuola comunale che NON esiste) chiede una retta annua agli alunni frequentanti!
Il problema esiste, è serio e bisogna affrontarlo escludendo tagli ideologici, noi siamo pronti a farlo, ma si tralascino prese di posizione assurde quali la doppia iscrizione paventata in questi giorni dal Comitato genitori dell’asilo di Romano Banco.
Vittorio Ciocca

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