Pubblicato il 15 apr 2016
Il 17 Aprile siamo
chiamati ad esprimerci con il voto nel referendum che chiede di abrogare la
norma che consente la prosecuzione dello sfruttamento dei giacimenti di
idrocarburi fino all’esaurimento degli stessi anziché alla scadenza delle
concessioni. Si tratta di un referendum per fermare le trivellazioni in mare
entro le 12 miglia alla scadenza della concessione statale. Il mare e il
sottosuolo sono beni comuni che vanno salvaguardati e non svenduti o regalati a
società private.
Il quesito
referendario cancella una norma introdotta dal governo Renzi che consentirebbe a
chi è già titolare di un permesso di poter realizzare nuovi impianti vicino alla
costa e soprattutto di venir meno ai propri obblighi di ripristino
ambientale.
Il 17 aprile, come
è accaduto con il primo referendum contro il nucleare, il voto assume un
significato, simbolicamente rilevante, che va molto al di là della lettera del
quesito stesso.
Un successo del
referendum renderà più forte la spinta a modificare la politica energetica del
governo, imporrà un più forte impegno nella transizione verso le energie
rinnovabili, verso un futuro ecologicamente sostenibile che salvaguardi la
salute delle persone e la salvaguardia dell’ambiente, per un modello sociale ed
economico alternativo a quello del Governo Renzi.
Non facciamoci
scippare il diritto alla partecipazione diretta attraverso il referendum. Si
tratta di scelte che riguardano il nostro mare, il nostro territorio e la
qualità della vita, delle nostre vite e quelle delle future
generazioni.
Una vittoria del
SI rappresenta un’occasione per cambiare rotta rispetto alle politiche liberiste
e di austerità che considerano l’ambiente e il lavoro come variabili dipendenti
dal profitto.
E’ tempo di
innovazione e di energia pulita, di giustizia sociale e ambientale. Ce lo
possiamo permettere.
Il nostro è il
Paese del sole, “il fossile è scaduto”, è il tempo del cambiamento!
Difendiamo il
territorio, il mare, il paesaggio, il clima…..dagli interessi speculativi delle
grandi multinazionali e da una politica obsoleta e subalterna.
Rifondazione
comunista fa appello a tutte le cittadine e i cittadini, alle proprie iscritte
ed iscritti, ad andare a votare il 17 aprile, votare SI e andarci già nelle
prime ore del mattino.
Invitiamo tutte e
tutti a massimizzare gli sforzi in queste ore per contattare quante più persone
possibile e invitarle a esercitare il proprio diritto al voto respingendo
l’invito all’astensione che arriva da un governo e da un partito che hanno
appena manomesso la Costituzione nata dalla Resistenza.
Fermiamo le
trivelle e la prepotenza di questo governo antipopolare.
Battiamo il
quorum, è possibile!
Partito della
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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