un incontro verbale, visivo, gustoso e tattile
condotto da Simona Cattoni e Antonella Prota Giurleo
MERCOLEDI’ 25 MAGGIO 2016
presso il Bem Viver in via Monti a Corsico
La serata sarà così
organizzata:
h. 19,30
apericena a 7 euro ( è bene prenotare tel. 02 - 44 05 929)
.
h.20,30 proiezione di immagini,
esposizione dei libri d'artista realizzati dalle studentesse e dagli studenti
dell’Università di Betlemme e di piccoli lavori di bimbe e di bimbi in un campo profughi di Betlemme; proiezione di un breve video di Mohamed
Harb, artista di Gaza e presentazione di artigianato palestinese dalla bottega
Justo Mondo.
.
chiacchiere sul tema e interventi di persone che hanno avuto modo di conoscere
direttamente la Palestina
. h. 22, 30
- 22,45 chiusura serata
Tra il 7 e il 19 marzo di quest’anno si è svolto, presso
l’Università di Betlemme in collaborazione con Occhi Aperti, cooperativa di
Scampia, un simposio di arte contemporanea, il primo simposio organizzato dalla
Bethlehem University.
Quella di Betlemme è l’unica sede universitaria cattolica
in Terrasanta, la prima registrata in Palestina nel 1973 e si ispira alla
tradizione educativa e spirituale Lasalliana. L’università è frequentata per il
25% da cristiani e per il 75% da musulmani.
La proposta del simposio è stata fatta da Enrico Muller,
presidente della cooperativa Occhi Aperti, a Peter Iorlano, docente e coordinatore
dei valori dell’università, nel 2014.
Come a Scampia le artiste e gli artisti hanno lavorato a contatto
con la popolazione studentesca. Samar Ghattas, Mohamed Harb e Ramzi Abu-sway,
palestinesi Susanne Muller, tedesca, Titi Neacsu, rumeno, e Antonella Prota
Giurleo, italiana, hanno potuto costruire, attraverso l’azione e la parola,
relazioni tra loro e l’ambiente.
Dire “Palestina” è già un atto di condivisione e di
sostegno rispetto all’esistenza di uno stato palestinese e alla resilienza
della popolazione.
Il termine sum?d
indica la resistenza quotidiana
contro l’occupazione; ha come simbolo il cactus o l´olivo, piante che
crescono e vivono nonostante tutto. Sum?d è una forma di
resilienza, una modalità non violenta per sopravvivere e resistere nella vita
quotidiana preservando la cultura e l’identità palestinese. Sum?d
consiste nel portare con sé la chiave della propria casa quando si è costretti
ad abbandonarla; sum?d si trova nella memoria collettiva e permette di far rivivere
la memoria del Nakba.
La continua e illegale occupazione di spazi da parte dei
coloni israeliani e dello stato di Israele ha prodotto una situazione di vita
al limite dell’impossibile per la popolazione, soprattutto a Gaza.
Simona Cattoni presenterà l’iniziativa ed Antonella Prota
Giurleo sintetizzerà, per le persone che vorranno intervenire, l’esperienza
vissuta.
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