di Maurizio Acerbo*
Negli ultimi giorni è cresciuta
tantissimo l’attenzione sul referendum costituzionale di ottobre. Bisogna dire
che un grande contributo l’ha dato la maniera arrogante espregiudicata con cui Renzi e la Boschi hanno
lanciato la campagna per il Si. La netta presa di posizione della Confindustria
dovrebbe aver chiarito definitivamente che siamo di fronte a un’ulteriore
capitolo dell’attacco neoliberista contro democrazia e diritti.
Nonostante l’informazione televisiva
continui a oscurare le ragioni del No alla deforma costituzionale e
all’Italicum il moltiplicarsi di prese di posizioni autorevoli di
costituzionalisti circolano abbondantemente e si moltiplicano le iniziative in
giro per l’Italia. Gli stessi sondaggi incoraggiano alla lotta e all’impegno
contro il pasticcio autoritario renziano.
Decine di migliaia di persone hanno
condiviso sui social il video della nostra
compagna Lidia Menapace che
invita la Boschi a ripassare un po’ di storia.
Insomma il clima è positivo, in italia
c’è tanta gente che non si lascia abbindolare dagli slogan renziani ma
non tutto va come dovrebbe andare.
La campagna della raccolta
firme sull’Italicum come
sui referendum sociali è ancora molto al di sotto delle necessità. Nonostante
l’amplissimo arco di personalità, movimenti, associazioni e partiti coinvolti
non è partita immediatamente con la dovuta capillarità e incisività sul tutto
il territorio nazionale. Diciamo che ci ha messo unpo’ troppo a decollare.
Abbiamo superato più della metà dei tre
mesi della campagna di raccolta e i numeri non sono esaltanti anche se i
segnali sono di un crescente impegno.
Non ci possiamo nascondere che con
questo ritmo non ce la faremo e ogni trascuratezza e ogni pigrizia ormai
rischia di essere esiziale. Il tempo a disposizione non è infinito. Entro il 2
luglio i moduli dell’Italicum e dei referendum sociali, entro il 13 luglio
quelli per la Costituzione, completi delle firme autenticate e certificate,
dovranno essere depositati presso la Corte di Cassazione a Roma dalla
Segreteria operativa centrale.
Quindi le operazioni di raccolta delle
firme, compreso il ritiro dei moduli dai Comuni, dovranno concludersi entro il
20 giugno per Italicum e referendum sociali, il 1 luglio per la Costituzione.
E’ necessario dunque fare molto di più
per raggiungere l’obiettivo. Il risultato dipende da ciascuno di noi.
A tutte le compagne e i compagni che ci
leggono non possiamo che rivolgere l’appello ad attivarsi presso i comitati del
proprio territorio e se
un comitato ancora non c’è a metterlo in piedi il più rapidamente possibile mettendosi in contatto con i referenti dei vari referendum.
Alle federazioni e ai circoli di
Rifondazione Comunista chiediamo il massimo impegno nella raccolta e laddove
non l’hanno già fatto a partire prima possibile. Soprattutto invitiamo a
portare la nostra esperienza militante in tutti i comitati e a esserne
promotori laddove ancora non ci sono chiamando a raccolta tutte le energie
disponibili.
Dobbiamo moltiplicare i banchetti
ovunque possibile. Nelle strade, nelle piazze, nei mercati, davanti a scuole,
ospedali, fabbriche e uffici. Ovunque.
Ricordiamoci che le firme non si
raccolgono da sole.
* gruppo di lavoro PRC-Se sui
referendum
……
alcuni siti di riferimento
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