Pubblicato
il 31 gen 2016
Pubblichiamo
la lettera con cui Domenico Gallo e Alfiero Grandi del Comitato per Democrazia Costituzionale fanno il punto dopo
l’assemblea nazionale del 30 gennaio a Roma sulla campagna per il NO al
referendum sulle modifiche alla Costituzione.
Carissime,
carissimi,
Costituzione
dei comitati locali
l’assemblea
del 30 gennaio ha dimostrato che un grande lavoro è stato avviato in tutt’Italia
per la formazione di una rete di comitati locali sulla base dell’appello che
abbiamo diramato il 2 dicembre 2015 (è tempo di passare all’azione Costituiamo i Comitati locali del
Coordinamento).
Questo
lavoro deve subire un’accelerazione e noi dobbiamo puntare a creare una rete
capillare su tutto il territorio italiano com’è avvenuto nel 2011 in occasione
dei referendum sull’acqua e sul nucleare. Sul sito del Coordinamento è presente
una mappa dei Comitati locali nella quale sono registrati anche tutti coloro che
hanno compilato solo il form di adesione con le indicazioni di contatto di una o
più persone. Abbiamo definito questo elenco provvisorio, sia perché è in
continua espansione, sia perché occorre verificare che la costituzione dei
comitati non sia frutto di iniziative isolate o escludenti ma sia unitaria ed
inclusiva nello spirito del lavoro avviato del Coordinamento nazionale.
Ripetiamo che i comitati locali debbono includere tutti, senza avanguardismi e
con spirito di collaborazione unitaria, altrimenti il Coordinamento nazionale
potrebbe arrivare a disconoscerli. Poiché sono stati formalmente costituiti due
Comitati nazionali, il Comitato per il No nel referendum costituzionale ed il
Comitato per i due referendum abrogativi dell’Italicum, molti si sono chiesti
come regolarsi in sede locale. Abbiamo notizia che a Bari è stata costituita,
con scrittura privata, una Associazione denominata “Comitato di terra di Bari
per il No nel Referendum sulla modifiche alla Costituzione”, mentre a Bologna è
in programma la Costituzione di un Comitato per il No con atto registrato da un
notaio.
E’
bene chiarire che, fermo restando che non si può porre alcun limite
all’autonomia organizzativa dei comitati locali, non è necessario creare delle
formali associazioni ad hoc per gestire la campagna per il No al referendum
costituzionale e per promuovere la raccolta di firme per i 2 referendum
abrogativi. Soprattutto non è necessario creare in sede locale due distinti
comitati mentre sul piano nazionale è stata una scelta obbligata per ottenere i
riconoscimenti di legge nelle campagne referendarie che sono, come sapete,
distinte. L’indicazione che ci sentiamo di dare a tutti è quella di costituire
un unico comitato come Coordinamento per la democrazia costituzionale che
provvederà alla campagna elettorale per il No al referendum costituzionale, che
comprende anche l’impegno per raccogliere le firme sui due referendum
abrogativi.
Questo
perché sul piano operativo saranno i Comitati nazionali per il No alla riforma
della Costituzione e per il No all’Italicum che indicheranno le persone
incaricate nel territorio, con apposita delega firmata, ad agire in nome e per
conto del Comitato nazionale nel territorio (spazi elettorali, preannuncio dei
banchetti per la raccolta delle firme, ecc.)
In
questo contesto una o più persone, possono chiedere di aderire e quindi di
iscriversi sia al Comitato nazionale per il No che a quello per l’abrogazione
delle norme elettorali per stabilire un rapporto diretto con i due Comitati.
Quello che chiediamo a tutti è che in fase di costituzione dei comitati, siamo
invitati tutti i soggetti politici, sindacali ed associativi, attivi in sede
locale, che aderiscono al Coordinamento nazionale e che nelle note si dia atto
se vi sono più soggetti politici o associativi che aderiscono al comitato
locale, con una breve relazione. In particolare sottolineiamo il valore
dell’adesione dell’ANPI alle due campagne referendarie. La vostra informazione
ci aiuterà a conoscere meglio le realtà locali e ci consentirà di intervenire
per superare le difficoltà che, eventualmente, dovessero emergere e ad
identificare, d’accordo con tutti voi, le persone con cui stabilire un rapporto
di fiducia per i diversi ambiti territoriali.
Vi
ricordiamo anche che è opportuno che in occasione delle iniziative dei comitati
non vengano utilizzate bandiere delle singole organizzazioni, eccezion fatta per
quelle dell’ANPI, che hanno significato unificante.
Scadenze
operative
Il
12 febbraio si riunirà il Consiglio Direttivo del Comitato promotore per i due
referendum abrogativi della legge elettorale. In questa sede dovrà essere presa
la decisione definitiva sul lancio della campagna di raccolta delle firme.
Abbiamo bisogno di informazioni importanti dai Comitati locali già attivi. Vi
preghiamo di mandare una mail all’indirizzo: segreteria.comitatoperilsi@gmail.com con l’indicazione dei
Comuni in cui ciascun Comitato è in grado di organizzare la raccolta delle firme
ed un indicazione di massima sul numero di firme che si prevede di raccogliere
nello spazio dei tre mesi che vanno dal primo aprile al 30 giugno.
Siti
Web e finanziamento
Entro
il 15 febbraio saranno on line i due siti web del Comitato per il No e del
Comitato per l’abrogazione di due norme della legge elettorale, che saranno
linkati con il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale che
continuerà a lavorare come sede di coordinamento e di sintesi politica di tutta
l’attività referendaria e dell’attività verso i tribunali. Saranno disponibili
bozze di volantini, manifesti, brochure, video e materiale vario in continua
elaborazione.
Nei
siti saranno inseriti i banner per la raccolta fondi on line. Vi preghiamo di
far girare i banner nel modo più esteso e rapido possibile. Per il successo
della campagna di raccolta fondi non sono necessarie grandi donazioni (che
nessuno ci farà), anche versamenti di 5 o 10 euro, se si coinvolgono moltissimi
interlocutori, possono formare un montante decisivo. Entro la fine del mese di
febbraio, dovremo fare il punto sui finanziamenti raccolti e sulla tempistica
per l’avvio della campagna di raccolta delle firme, tenendo presente
l’evoluzione del quadro politico e l’interazione con altre campagne referendarie
(scuola, lavoro, etc.).
Contributi
di altri soggetti associativi
Nei
prossimi giorni cercheremo di fornirvi il quadro più chiaro ed esigibile dei
contributi che verranno da altri soggetti organizzati, ad esempio per la stampa
dei moduli per la raccolta delle firme che prepareremo in unica versione
nazionale, un A3 ripiegabile in due, come prevede la legge sui referendum, per
questo vi preghiamo di attendere il prototipo del modulo nazionale che deve
ottenere un visto di massima prima di essere utilizzabile.
Certificatori
Anche
per quanto riguarda i certificatori, figura essenziale per autenticare le firme
e renderle valide, vi forniremo indicazioni precise per facilitare al massimo
possibile il vostro lavoro.
Roma,
31 gennaio 2016.
Domenico
Gallo Alfiero Grandi
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