domenica 12 febbraio 2012

Casa del Sorriso : di cosa si tratta ?


Giorgio Crepaldi :
Lo propone un gruppo di Genitori di ragazzi e ragazze disabili di Buccinasco che da qualche anno ha dato vita all’associazione “ non ti scordar di me”.
L’associazione è nata con lo scopo di sensibilizzare le istituzioni a condividere  il problema dei ragazzi portatori di handicap: sul come potranno soddisfare i propri bisogni quotidiani, quando un giorno rimarranno da soli per affrontarli.
I loro figli sono ad oggi attorniati e sostenuti dall’affetto e dall’attenzione ad ogni  necessità quotidiana, cioè i ragazzi e ragazze  si affidano completamente alle  disponibilità e alla  capacità dei genitori a gestire anche la loro vita.
Purtroppo, come naturale, le  vite di genitori subiscono l’inesorabile sentenza anagrafica e con il passare degli anni le  forze si riducono sempre di più.
Tuttavia ,siamo consapevoli che al riguardo ci sono servizi ed esperienze simili a quello dello SFA o del CDD, che sono indubbiamente positivi, tuttavia in questi luoghi i  ragazzi/e vivono comunque in uno schema abitudinario e protettivo che agisce nella psiche dei ragazzi dando loro la sicurezza che comunque, una volta trascorse le ore in questi centri, ritorneranno alla protezione genitoriale.
Purtroppo , è anche altresì vero, che i progetti per “il dopo di noi” tardano a realizzarsi concretamente.

Si ritiene pertanto sia necessario mettere assieme tutte quelle forze, private e pubbliche, per realizzare un progetto , tuttora assente nel territorio, che possa rispondere alle esigenze del futuro per le ragazze e ragazzi portatori di handicap,per tale motivo ,questo gruppo di genitori  di BUCCINASCO propongono la “Casa del Sorriso”

La “Casa del Sorriso” è un progetto di housing sociale integrato, che intende porre l’offerta di residenzialità per persone disabili gravissimi, gravi e medi all’interno di esperienze residenziali di “normalità” .
In particolare, la rete di soggetti che promuovono il progetto sta cercando l’opportunità di costruire una risposta intelligente al delicato problema del “dopo di noi” nell’area dell’hinterland sud-milanese, una risposta che sappia, fin dalla fase progettuale, prevedere la reale integrazione dei disabili in una situazione abitativa non marginale ed isolata, bensì inserita in un “villaggio sociale” impostato sulle logiche del volontariato e del sostegno alle situazioni di maggior difficoltà.
La vera scommessa progettuale è quella di mettere la Marginalità al centro, in modo da costruire un luogo di senso e di relazioni per chi ci abita. Quindi non una struttura ghettizzata ma bensì un mix urbanistico che identifichi alla pari di un Borgo o meglio ancora di un villaggio. Un tale progetto è strettamente legato alla messa a sistema di una rete integrata e personalizzata in grado di soddisfare esigenze individuali e nel contempo promuovere una qualità di vita rispettosa della persona per il suo benessere psicofisico.

Per questi motivi, cosi sinteticamente illustrati, si fa appello a tutti coloro che si sentono in qualche modo coinvolti da questi problemi di partecipare e condividere questo progetto, così allo stesso modo si fa appello alle Associazioni e realtà imprenditoriali del territorio .

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