di
Paolo Ferrero 17/03/2017
La
decisione assunta dal PD di varare nel Consiglio dei Ministri un decreto che
dovrebbe contenere tanto l’abolizione dei voucher quanto la piena
responsabilità solidale del committente negli appalti, dimostra, se confermata
dai fatti, che “la lotta paga”!
Naturalmente è necessario continuare la
campagna in corso fino alla conversione dei decreti, vigilando affinché non vi
siano colpi di coda durante l’iter parlamentare. E’ una decisione che non
viene assunta perché vi sia una rimessa in discussione delle politiche
neoliberiste sul lavoro, ma perché costretti dai referendum promossi dalla
CGIL, e dal vero e proprio terrore di un voto popolare che potesse bocciare,
dopo la controriforma istituzionale, un altro decisivo tassello delle politiche
liberiste, minando la “ripartenza” di Renzi.
Diversamente
da quanto dice Renzi infatti i voucher sono l’emblema del Jobs Act, perché
rappresentano il simbolo della riduzione delle persone che lavorano a merce
“usa e getta” che ne è logica di fondo: dalla piena libertà di licenziamento
illegittimo a demansionamenti e video sorveglianza, all’acausalità dei
contratti a termine.
L’iniziativa
deve continuare su tutti questi aspetti, sia pensando a nuove campagne
referendarie a partire dai licenziamenti, sia sul terreno della costruzione dei
conflitti per un’alternativa complessiva nelle politiche economiche e sociali.
Noi ci siamo e crediamo che questo debba essere l’impegno di tutte le forze
della sinistra di alternativa.
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