sabato 8 novembre 2014

25° anniversario della caduta del muro di Berlino : adesso bisogna abbattere anche gli oltre 8.000 chilometri di muri che dividono il mondo , a cominciare da quello in Palestina costruito da Israele.



Muro di Berlino : 1961 – 1989                                              Muro in Palestina 
                                                                                                          (esistente)
 







Giorgio.C : È  il 9 Novembre del 1989 quando il mondo apprende con enorme soddisfazione la caduta del muro del Berlino , una circostanza che rimedia l’indifferenza del mondo quando i Sovientici lo eressero nel 1961.
Questo muro è sempre stato definito come il “muro della vergogna” definizione che se vogliamo è anche molto diplomatica che non interpreta le tragedie del  popolo tedesco vissute dopo la seconda guerra mondiale ;tragedie dovute principalmente come il prodotto della guerra fredda fra L’America e l’Unione Sovietica .
 Purtroppo come per la costruzione del Muro di Berlino il mondo continua a rimanere indifferente alle migliaia di chilometri di muri che si sono costruiti dopo l’abbattimento di  quello di Berlino . Proprio nel  25° anniversario della caduta del Muro di Berlino ci sono migliaia di chilometri di cemento e filo spinato che ancora oggi, nell'era della globalizzazione e del digitale, tagliano come un rasoio Stati, territori, famiglie e interi popoli.Muri per proteggere e muri per conquistare, barricate di cemento e barriere di filo spinato, iper-tecnologici e di sabbia o bidoni, barriere che crollano e altre in piena costruzione, di carattere razzista, religioso, economico o politico. A tratti così simili e così diversi, i muri moderni eretti per difendere confini, annettere territori, combattere l'immigrazione e il terrorismo fanno una sola cosa: dividono il mondo. Il più vergognoso  è sicuramente quello costruito da Israele che condanna il popolo Palestinese a vivere in una sorte di prigione a celo aperto e di Apartheid e il mondo continua a guardare quasi con indifferenza .

 Anche in Italia si ricorderà il muro eretto a Padova nel 2006 .

Alcuni dei Muri tutt’ora esistenti
COREA DEL NORD - COREA DEL SUD
Circa 246 chilometri che dividono 122 villaggi, 240 strade, ferrovie, fiumi e milioni di persone.


IRLANDA DEL NORD - ULSTER       
Sono 99 le peace lines che separano cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord. Sono un’eredità del trattato con il quale Londra concesse l'indipendenza all'Irlanda, tenendo per sé le cinque contee dell'Ulster. Le prime risalgono alla fine degli Anni 60, l’ultima al 2009. Colorate da murales sono lunghe fino a quattro chilometri e alte anche otto metri. Costruite in metallo, cemento e filo spinato hanno un cancello che nelle ore notturne è chiuso. Quella di Belfast è la più famosa, alta 15 metri corre lungo la trafficata Springfield Road. Nel 2002 è stata rafforzata e sopraelevata dai militari britannici.
CISGIORDANIA - ISRAELE
Jidar al-fasl al-’unsuri è lungo più di 700 chilometri ed è stato costruito dopo la seconda Intifada per contrastare gli attacchi suicidi contro Israele. «La costruzione del muro è contraria al diritto internazionale». Così, la Corte Internazionale di Giustizia ha condannato luglio 2004 la barriera che isola la Cisgiordania. Il muro è costruito principalmente su territorio palestinese e limita la libertà, emblematica la città di Qalqilya, 45 mila abitanti interamente circondati dal muro, che può essere raggiunta solo attraverso un checkpoint israeliano. L’organizzazionene israeliana B’Tselem ha constatato che migliaia di agricoltori palestinesi hanno i campi oltre il muro e che per coltivarli devono ottenere permessi speciali.
INDIA - PAKISTAN
Un muro lungo migliaia di chilometri separa India e Pakistan. Nel cuore del villaggio di Wagah l’unico valico di questa frontiera. Qui il muro è interrotto da una grande inferriata, che ogni sera dopo la cerimonia dell’ammaina bandiera è chiusa, dividendo completamente i due Paesi e le tante famiglie che vivono dalle due parti.
BAGHDAD - ADHAMIYA
A Baghdad gli statunitensi non trovarono una soluzione migliore di un muro di cemento per salvaguardare il quartiere sunnita di Adhamiya, circondato da distretti sciiti. La barriera di cemento eretta dall'esercito Usa a Sadr City, roccaforte del leader sciita radicale Moqtada Sadr a Baghdad, nelle intenzioni del comando americano avrebbe dovuto impedire l'infiltrazione di miliziani sciiti con rampe di lancio per razzi destinati a colpire la “zona verde”, l'enclave fortificata che ospita le sedi delle istituzioni irachene e l'ambasciata Usa. Il muro continua a dividere la capitale irachena anche dopo il ritiro delle forze straniere.
MAROCCO - CEUTA/MELILLA
Due barriere di filo spinato costruite nel 1999 per bloccare l'immigrazione dal Marocco nelle enclavi spagnole di Ceuta e Melilla. Una di otto chilometri e l'altra di 10, alte tre metri con due file separate di reticolato all'interno delle quali corre una strada pattugliata giorno e notte e vigilata da speciali sensori elettronici. La barriera nel 1999 sostituisce la precedente alta solo due metri e mezzo e di debole metallo.



Nessun commento:

Posta un commento