Pubblicato il 15 nov 2014
GIOVANNA CAPELLI
segreteria nazionale Rifondazione Comunista
Nella giornata di sabato 8 e di domenica 9 novembre si sono tenute 5 assemblee dei segretari di Circolo e del quadro attivo di Rifondazione Comunista con la Segreteria Nazionale: al centro dell’attenzione e degli interventi delle compagne e dei compagni l’approfondimento e la verifica della linea politica che insieme abbiamo deciso al congresso, che ora va articolata nei singoli contesti territoriali e soprattutto fatta procedere nella dinamiche di una fase politica convulsa, in cui la instabilità è massima e soprattutto si accelerano i processi politici e sociali a tutti i livelli,a partire da quello internazionale.
La velocizzazione dei tempi e la urgenza di risposte adeguate
ed efficaci spinge di fatto le organizzazioni politiche e sociali al
decisionismo dei gruppi dirigenti, al conseguente allentarsi dei legami di
solidarietà, di appartenenza e di condivisione che alimentano la vita e la forza
di qualsiasi forma politica organizzata che non sia contaminata da forme di
laederismo.
A questa deriva che è una degli aspetti che caratterizza la crisi della forma partito,noi rispondiamo in netta controtendenza con uno sforzo di ascolto, di coinvolgimento e interlocuzione stretta fra i gruppi dirigenti a tutti i livelli: un di più di democrazia e presa di parola che dovrà costituire il tratto fondativo del rafforzamento di Rifondazione Comunista e della vita futura del Partito.
A questa deriva che è una degli aspetti che caratterizza la crisi della forma partito,noi rispondiamo in netta controtendenza con uno sforzo di ascolto, di coinvolgimento e interlocuzione stretta fra i gruppi dirigenti a tutti i livelli: un di più di democrazia e presa di parola che dovrà costituire il tratto fondativo del rafforzamento di Rifondazione Comunista e della vita futura del Partito.
Nei fatti si è registrato un clima nuovo che ha come
riorganizzato i toni e i contenuti :la fatica controcorrente del nostro
posizionamento alternativo e il mirare alto dei nostri obiettivi (rilanciare
Rifondazione dentro al processo di costruzione della sinistra alternativa a
partire dalla esperienza in progress de “L’altra Europa con Tsipras”) si sono
misurati con due dati di realtà, il risultato delle elezioni Europee ma
soprattutto con la novità per noi dirimente che ha rappresentato la
manifestazione del 24 ottobre della CGIL: l’entrata sulla scena politica di un
popolo di un insieme di soggetti sociali che, oltre le piattaforme sindacali
spezzano la prevalente passività e il disincanto con cui hanno subito le
politiche di austerità dei governi delle larghe intese e riaprono a un livello
più alto il conflitto di classe.
Questo mutamento di scenario può determinare un cambio di passo delle mobilitazioni e delle lotte future sia rispetto alla quantità delle forze di opposizione in campo che sono in fase espansiva e aggregante, sia rispetto alla qualità delle loro relazioni, come si sperimenta con la coincidenza non solo temporale dello sciopero FIOM del 14 novembre con lo sciopero sociale e di genere delle soggettività precarie, fino allo sciopero generale di dicembre.
E’ questo quadro oggettivo esterno gravido di potenzialità per la costruzione di una soggettività di sinistra alternativa che nelle assemblee il dibattito è stato prevalentemente libero da posizionamenti di schieramento interno, capace di fare i conti con le urgenze, i limiti, ma anche gli avanzamenti della nostra azione politica; ritorna vera una vecchia parola d’ordine: un partito al lavoro e alla lotta. Il prossimo appuntamento sarà la conferenza di organizzazione.
GIOVANNA CAPELLIQuesto mutamento di scenario può determinare un cambio di passo delle mobilitazioni e delle lotte future sia rispetto alla quantità delle forze di opposizione in campo che sono in fase espansiva e aggregante, sia rispetto alla qualità delle loro relazioni, come si sperimenta con la coincidenza non solo temporale dello sciopero FIOM del 14 novembre con lo sciopero sociale e di genere delle soggettività precarie, fino allo sciopero generale di dicembre.
E’ questo quadro oggettivo esterno gravido di potenzialità per la costruzione di una soggettività di sinistra alternativa che nelle assemblee il dibattito è stato prevalentemente libero da posizionamenti di schieramento interno, capace di fare i conti con le urgenze, i limiti, ma anche gli avanzamenti della nostra azione politica; ritorna vera una vecchia parola d’ordine: un partito al lavoro e alla lotta. Il prossimo appuntamento sarà la conferenza di organizzazione.
segreteria nazionale Rifondazione Comunista
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