lunedì 14 settembre 2015

Curdi: dalla Turchia appello urgente all’azione internazionale

Pubblicato il 11 set 2015Pubblichiamo l’appello dei compagni dell’Ufficio Esteri dell’HDP (Partito Democratico del Popolo) sulla gravissima offensiva scatenata dal governo dell’AKP di Erdogan contro le organizzazioni e il popolo curdo.La Turchia sta sempre più scivolando nella guerra civile. La politica della violenza si è intensificata dopo le elezioni politiche del 7 giugno guidate dal governo provvisorio dell’AKP. Oggi, il processo di pace e di negoziazione tra il PKK e lo stato turco è bloccato e la guerra è iniziata di nuovo.

Solamente nell’ultimo mese, gravi scontri hanno avuto luogo in molte città curde, come Silopi, Lice, Semdinli, Silvan, Yüksekova e Cizre dove la popolazione civile è stata presa di mira dalle forze governative. Decine di civili, guerriglieri e membri delle forze di sicurezza governative sono morti negli scontri successivi.
Dal 24 luglio, il governo ad interim di AKP non sta attaccando l’ISIS, come dichiara di star facendo, ma le montagne Qandil nel territorio del governo regionale del Kurdistan, così come i curdi, le forze democratiche, i politici democratici, i civili, le donne e l’opposizione nel suo complesso in Turchia.
Lo Stato Turco e il governo ad interim dell’AKP stanno attuando tutti i tipi di misure oppressive come proibire l’ingresso e l’uscita dalla città curde contro cui lanciano le operazioni militari, tagliare tutte le comunicazioni comprese le linee telefoniche e internet, bloccare la stampa e gli osservatori per impedire che la verità su ciò che sta accadendo sul terreno possa raggiungere l’attenzione del pubblico nazionale e internazionale.
Il coprifuoco è in vigore nella provincia di Cizre dalla scorsa settimana durante la quale sono stati uccisi 21 civili. La provincia di Cizre è stata posta sotto assedio da giorni e vi è grave penuria di cibo, acqua, accesso ai servizi sanitari di base, trattamento preventivo dei feriti, e sepoltura di coloro che sono stati uccisi dalle forze di sicurezza governative. Gravi preoccupazioni per quanto riguarda i timori di massacri di civili in Cizre sono state espresse dai membri eletti del Parlamento e da organizzazioni della società civile.
In questa situazione molto violenta, l’HDP è stato anche preso di mira dai portavoce dell’AKP e dai mass media pro-AKP. Quasi ogni giorno, i nostri funzionari di partito e soprattutto i nostri co-presidenti sono stati bersaglio di questa gente “nazionalista e patriottica”. Molte dichiarazioni dei funzionari dell’AKP contengono un invito alla guerra contro HDP. Come risultato di questi discorsi violenti da parte dell’AKP, molte delle nostre sedi in diverse città sono state attaccate da bande di aderenti a gruppi razzisti e fascisti. L’8 settembre, hanno attaccato la nostra sede centrale ad Ankara, appiccando fuoco all’edificio. In particolare i nostri archivi e i nostri registri di partito sono stati presi di mira. Nessuno è rimasto ferito durante l’attacco, ma il nostro quartier generale è ormai gravemente danneggiato e non disponibile per l’uso. Fino ad oggi, oltre 128 sedi del partito in tutto il paese sono state attaccate. Inoltre, la polizia e le altre forze di sicurezza governative non hanno fatto il loro lavoro per prevenire gli attacchi.
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Ancora una volta vogliamo sottolineare che l’HDP non è coinvolto in queste politiche orientate alla violenza e alla guerra. Come HDP, non abbiamo preso parte in alcun processo decisionale in direzione della guerra. Al contrario, stiamo cercando di spingere sia il PKK che lo Stato Turco a porre fine a questo conflitto armato. Dovrebbe essere noto che è l’AKP che insiste su questa politica di guerra e sull’attuazione di pratiche anti-democratiche in tutto il paese.
Per contrastare questi sviluppi negativi, chiediamo la solidarietà e il sostegno di tutta la comunità internazionale, delle organizzazioni della società civile e dei media internazionali per un immediato cessate il fuoco e l’inizio dei colloqui di pace. Il nostro invito è anche per un’azione urgente contro la crescente violenza, la violazione dei diritti umani e delle pratiche e delle misure antidemocratiche nelle città curde, nonché nelle città nelle regioni occidentali del paese.
Ora più che mai abbiamo bisogno del sostegno del pubblico internazionale, al fine di conseguire la realizzazione di una pace duratura in Medio Oriente, in Turchia e in Kurdistan.
In questo contesto, invitiamo tutti i nostri amici, partiti politici, associazioni, reti, organizzazioni della società civile e tutte le forze amanti della pace di agire in nostra solidarietà.
Facciamo appello a tutte le istituzioni e a tutte le forze internazionali democratiche perché prendano misure concrete contro le azioni violente e anti democratiche che il governo Turco sta compiendo contro il proprio popolo.
Commissione Esteri di HDP
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Ricordiamo che Erdogan sarà lunedì 14 settembre a Milano per l’Expo e che è stata indetta una manifestazione di solidarietà col popolo curdo con concentramento alle ore 18,30 in Piazza San Babila

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