Pubblicato il 11 set 2015 di Nando Mainardi
Vorrei sottolineare tre fatti che hanno a che
vedere con l’iniziativa politica del nostro partito. Il primo è l’esito molto
positivo della nostra campagna sul due per mille, che ha portato più di 43.000
mila persone a scegliere Rifondazione Comunista. Un dato che ci dice, tra le
altre cose, del patrimonio di relazioni che il nostro partito ha saputo
costruire e mantenere in questi anni, e che va ben al di là delle sole iscritte
e dei soli iscritti. Un risultato che abbiamo raggiunto testardamente: basti
pensare all’esclusione iniziale del Prc dall’elenco delle forze politiche che
potevano fruire di tale strumento, e alla battaglia che abbiamo condotto e che
ha portato alla riammissione del nostro partito. Non abbiamo certo risolto i
nostri pesanti problemi economici, ma abbiamo fatto un passo in avanti. Il
secondo fatto è il documento,
predisposto dalla segreteria nazionale e approvato sabato scorso dalla Direzione
Nazionale con due sole astensioni, che punta a dare concretezza agli indirizzi
assunti – qualche mese fa – dalla Conferenza Nazionale di Organizzazione. Al
centro vi sono ambiti e settori di intervento quali il rapporto con i territori,
il tesseramento, la formazione, l’autofinanziamento, il radicamento sociale.
Dopo anni di resistenza, è possibile – anche su questo fronte – fare dei passi
in avanti: i segnali che arrivano sul tesseramento, in diversi
territori, sembrano incoraggianti. Il terzo fatto è la Festa nazionale, che
si terrà a Firenze da oggi a domenica prossima. Un appuntamento importante, o
meglio tanti appuntamenti importanti: dibattiti, seminari, ed infine l’Assemblea
nazionale dei segretari di circolo. Tre fatti che hanno a che vedere con
l’orgoglio di appartenere a Rifondazione Comunista, ovvero la forza politica che
in questi anni è passata attraverso tante difficoltà per poter mantenere la
barra sulla necessità di un’alternativa alle politiche neo-liberiste e sul
rifiuto dello schema del centrosinistra. Il nostro percorso è molto diverso da
come viene rappresentato, talvolta, nel dibattito interno e sui social da certe
posizioni, che descrivono un partito diviso tra veri comunisti e falsi
comunisti, tra rivoluzionari e traditori, tra difensori del partito e
cospiratori per il suo superamento. Un conto sono la discussione, le critiche e
l’opposizione alla linea politica, il pluralismo, le diversità. Queste sono il
sale di un partito come il nostro. Un altro conto è invece la trasformazione
caricaturale della nostra linea politica e delle scelte assunte. In questo caso
siamo all’autolesionismo. I tre piccoli grandi passi che ho ricordato dicono di
quale sia la nostra bussola e che il perseguimento di un processo che unisca la
sinistra italiana non è affatto in contraddizione né con il rilancio del Prc né
con l’orgoglio di stare da questa parte. Questi tre piccoli grandi passi
dovrebbero diventare un patrimonio comune di tutte le compagne e di tutti
compagni, indipendentemente dalla collocazione interna o dalla mozione votata
all’ultimo congresso. Sono sempre più convinto che ci sia bisogno di
Rifondazione Comunista perché c’è bisogno di una politica che metta al centro i
conflitti capitale-lavoro, capitale-ambiente e capitale-vita nella direzione di
un altro mondo possibile. E che ci sia bisogno di Rifondazione Comunista per
costruire una sinistra larga che – qui e ora – possa rappresentare
un’alternativa per le tante e i tanti che si riconoscono nei valori della
Costituzione e non si riconoscono nelle politiche liberiste praticate in Italia
e in Europa. Anni fa parlavamo della necessità di abbinare radicalità ed unità.
Ecco da dove ripartiamo: dalla radicalità, perché il nostro obiettivo di fondo
deve essere dare concretezza alla nostra opposizione al sistema capitalistico e
lavorare per un ribaltamento di prospettiva dei rapporti di forza, dopo
decenni di restaurazione; dall’unità, per fare un passo in avanti coinvolgendo
le forze organizzate, i singoli, le risorse e le energie che stanno a sinistra
per sconfiggere le politiche neo-liberiste e quell’ampio schieramento
trasversale che in questi anni le ha praticate combinando un disastro sociale
planetario. Radicali e unitari, con l’orgoglio di appartenere a Rifondazione
Comunista.
Nessun commento:
Posta un commento