Ho deciso di
candidarmi come consigliere Comunale alle prossime elezioni amministrative di
Buccinasco nella lista unitaria di Verdi,
Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista a sostegno del candidato
sindaco Giambattista Maiorano.
Lo faccio da cittadina, impegnata da sempre a comprendere e partecipare alla vita pubblica
del mio paese e della mia citta’.
Lo faccio come donna con l’orgoglio e la consapevolezza della
responsabilità di porre in luce tematiche e urgenze spesso dimenticate o
ignorate da una politica monopolio e roccaforte degli uomini.
Lo faccio come cittadina laica con l’urgenza di restituire alla società civile,
alla politica e alla nostra comunità, un’indipendenza culturale e sociale da
quelle pressioni che ci inducono a riconoscere valori come etica e moralità
solo all’interno di un contenitore “ecclesiastico/ religioso”.
Lo faccio come
madre, con l’urgenza di spiegare ai miei figli,
attraverso l’esempio, che la libertà, quella che ci hanno
consegnato i padri costituenti, non è quella dilagante diffusione di violazione
delle norme , quei piccoli gesti di quotidiana anarchia che oggi e da troppo
tempo ormai ci concedono lasciandoci
impuniti e non è quella libertà intesa
come possibilità di fare i propri comodi ad libitum trascurando le regole,
ignorando la libertà degli altri. Perché quella è la libertà dei servi, quella che i padroni concedono come valvola di sfogo per distogliere
l’attenzione da problemi più seri e che, peggio ancora, eguaglia tutti
nell’insolvenza davanti alla legge. Ma io sento l’urgenza e il dovere di dimostrare, a chi ho
il compito di educare,
che la libertà del cittadino consiste nel non essere sottoposti al
potere arbitrario o enorme di un uomo o di alcuni uomini e che per questo ci
vuole partecipazione, impegno costante, talvolta lotta, sempre capacità di indignarsi e rispetto delle regole. “La libertà non è uno spazio libero, la
libertà è partecipazione”.
Lo faccio da moralista, e non mi vergogno di
dirlo anche se oggi questa parola fa torcere il naso a molti, ma fortemente credo che il lungo lavoro, che l’esercizio della quotidiana moralità produce, possa essere di aiuto a rinvigorire il sistema immunitario della
nostra democrazia contro la piaga dilagante della corruzione e l’illegalità
perché è arrivato il momento di riaffermare la moralità delle regole tra una politica che affonda e un populismo
che di essa vuole liberarsi.
Mi occupo e mi
sono lungamente occupata di scuola e dei giovani ed è di questo che vorrei
continuare ad occuparmi perché giovani
, cultura e istruzione rimangono l’unico investimento serio ed efficace che può
fare il nostro paese.
Credo che
difendere la scuola pubblica oggi sia una priorità assoluta. Lo dico da madre e
da cittadina.
Ho difeso e
difenderò sempre la scuola pubblica e la nostra Costituzione che in essa la
regolamenta e la difende. Perché lo
Stato ha in materia scolastica, prima di tutto una funzione normativa. Lo Stato
deve porre la legislazione scolastica nei suoi principi generali. Poi, immediatamente,
lo Stato ha una funzione di realizzazione . "La scuola è aperta a tutti. I
capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i
gradi più alti degli studi”. Questo è
l’articolo più importante della nostra Costituzione. Non si può non
considerarne il valore politico e
sociale.
Abbiamo bisogno, sempre più, di spazi pubblici che favoriscano
l’incontro tra persone diverse, che favoriscano il dialogo e l’ interscambio
culturale. Le ragioni dell’importanza di una scuola pubblica oggi sono persino
più importanti e strategiche di quelle
che portarono i costituenti ad attribuirle valore fondativo e a renderla un’istituzione di cui la
repubblica ha obbligo di curarsi. Se noi non lavoriamo per pretendere e
difendere una scuola pubblica aperta a tutti ,ma continuiamo ad alimentare, ad
esempio attraverso contributi pubblici vergognosi, istituti privati , scuole di appartenenza cattoliche, mussulmane,
leghiste, elitarie, noi scivoleremo
sempre più in un mondo in cui il riconoscimento reciproco è sempre più
sostituito dall’esasperazione della propria identità, il confronto dalla
distanza dell’altro.
Credo infine che
a Buccinasco sia drammaticamente mancata in questi anni una seria ed efficace
politica rivolta ai giovani e in particolare agli adolescenti. Credo fortemente
nella necessità di creare sviluppare e promuovere centri e luoghi di
aggregazione giovanile, luoghi in cui possa essere concretamente realizzato il
desiderio, che nei giovani adolescenti è prioritario, di comunicare il proprio
essere al mondo per poter essere quello che si è e non quello che si ha,
indicando una direzione nella quale incamminarsi per recuperare una più umana
dimensione del proprio e dell’altrui agio.
Uno dei problemi
principali dei ragazzi è la comunicazione. La libertà di espressione intesa non
come possibilità di dire tutto ciò che si vuole senza remore o filtri ma la
possibilità di esprimere il proprio mondo interiore senza sentirsi nudi,
fragili, vulnerabili, la capacità di
ascoltare noi stessi e gli altri,
sviluppando sensibilità e immaginazione così da migliorare la capacità di lavorare collettivamente. Credo che sia compito della politica e
dell’Amministrazione Comunale proporre, suggerire, promuovere luoghi in cui si
possa offrire a chi lo desidera, un modo diverso di stare insieme, educativo e
al contempo divertente, un modo che suscita ben-essere e positività. Numerose sono le associazioni attive sul
territorio che se coordinate e sostenute potrebbero iniziare un lavoro prezioso
per sostenere questa fetta di cittadinanza fino ad oggi trascurata.
Termino questa
mia lunga presentazione con una generica considerazione.
Io mi occupo di
teatro. In teatro la relazione è tutto. La relazione che l’attore instaura con
il compagno sul palcoscenico, con lo
spazio che lo circonda, con gli oggetti che utilizza in scena, con il pubblico.
La relazione è fondamentale per un attore perché è l’unica possibilità che ha
di farsi cambiare, di creare un mutamento in se che lo renda agli occhi di chi
lo guarda vivo, dinamico. Se mi faccio attraversare da ciò che mi circonda
succederà sempre qualche cosa. Ma se mi chiudo, se non lascio che tutto ciò che
mi sta attorno lasci un segno dentro di me io rimarrò sempre uguale a me
stessa, ferma sulla mia posizione, immutata, statica, “morta”. Ad un attore per far tutto questo è richiesto
soprattutto il coraggio. Coraggio di farsi attraversare da qualcun altro o da
qualcos’altro senza barriere ,senza difese, il coraggio di diventare qualche
cosa che non sa ma che tuttavia accoglie. E in questo coraggio si cela sempre una scoperta.
Credo che nel nostro vivere quotidiano
dovremmo imparare questo coraggio, imparare a farci attraversare dagli
altri….come da una musica che improvvisamente nel silenzio suona e i piedi, senza
volere, cominciano a danzare.
Barbara Massa
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