lunedì 2 aprile 2012

Lettera aperta al Capo dello Stato dalle Famiglie dei Disabili Gravi


·           Riceviamo e pubblichiamo :                    
Presidente,
siamo sempre tutti molto gratificati come cittadini italiani quando ella si fa paladino di categorie svantaggiate. Negli anni della sua presidenza l’abbiamo vista indignarsi un po’ per tutti, dalle vittime delle morti bianche sul lavoro ai giovani precari e disoccupati di cui alla notizia odierna, dove l’abbiamo vista condannare risolutamente “forme inammissibili di sfruttamento”.C’è di che riflettere davanti alle sue parole perché ella da anni, invece, ignora un'altra categoria di sfruttati e dallo Stato stesso! Sono gli “sfruttati dell’amore”. No, non parliamo di prostituzione o di tratta delle schiave del sesso, parliamo di famiglie.
Quelle famiglie che da anni le scrivono lettere accorate alle quali risponde immancabilmente la sua solerte segreteria affermando che la materia non è di competenza della Presidenza della Repubblica, e condendo il tutto con una buona dose di umana – quanto inutile – solidarietà istituzionale. Parliamo di care-giver, quelle figure che non hanno nemmeno un riconoscimento giuridico in questo nostro disastrato paese ma che ogni giorno devono sostituirsi ad uno Stato assente - e sfruttatore - nella cura e assistenza di familiari gravemente disabili. Da anni, anzi decenni, senza risposte istituzionali concrete e senza che lei faccia nemmeno un cenno per sostenere i diritti di questi nuovi “ultimi”!Abbiamo chiesto udienza al Ministro Fornero perché finalmente – e dopo 17 anni di attesa – sblocchi l’annoso problema del prepensionamento di chi assiste disabili gravi in ambito familiare senza soluzione di continuità, e ci siamo visti rispondere con una riforma previdenziale che salva particolari categorie – da chi si dedica al volontariato ad alcuni esodati - ma non certo la nostra. Abbiamo chiesto soluzioni ad un impegno ai limiti della sopportabilità e come risposta abbiamo visto il taglio delle risorse in ambito sociale e il riconoscimento dei lavori usuranti come degni d’attenzione. Ma non il nostro, che non ha ferie ne’ riposo e non è nemmeno remunerato. Abbiamo visto l’impegno per contrastare i vari tipi di “movida” che rubano risorse fiscali al popolo italiano ma nessun interesse verso la nostra assai originale vita notturna che ci impone ritmi disumani di assistenza e cura, senza alcun sostegno e senza turni di riposo garantito. Si perché c’è tutto un popolo delle tenebre, volutamente ignorato, che, dopo aver trascorso la notte a girare i propri cari nel letto, cambiato pannoloni, somministrato antiepilettici o anche più semplicemente confortato, alle luci dell’alba “deve” andare a lavorare per vivere. Sono impiegati, camionisti, operai, insegnanti ai quali si chiede di produrre, con professionalità e concentrazione! I quali non hanno nemmeno la possibilità di scegliere se trasformarsi o meno in roghi umani per attirare tragicamente l’attenzione sulla propria situazione perché a casa c’è qualcuno che li aspetta e che necessita di loro per sopravvivere. E questo lo Stato lo sa, e lo sa anche lei Presidente, e il vostro assordante silenzio lo dimostra ampiamente. Viviamo in un paese che disconosce quotidianamente la propria Costituzione e lei, Presidente, che sulla quella Costituzione ha giurato e della quale dovrebbe essere il primo garante, nel corso del suo mandato ne ha totalmente – e a questo punto anche volutamente – ignorato i suoi principi fondamentali e in particolare l’articolo 3, quello che recita testualmente che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale … senza distinzione di … condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”Crede veramente che celebrare il 3 Dicembre di ogni anno – giornata internazionale dei diritti delle persone disabili – sia sufficiente a lavare la sua coscienza di garante dei diritti? Crede veramente che il mondo della disabilità sia quello che ospita tra le platee dei suoi consessi? E’ certo che oltre il mondo disabile che le fanno vedere – o che lei vuole vedere - non ce ne sia un altro invisibile, senza voce e privo dei più elementari diritti umani? Non stiamo esagerando, parliamo di familiari che non hanno diritto al riposo, all’istruzione, alla vita sociale. DIRITTI UMANI, Presidente!Cosa dobbiamo aspettarci in questi ultimi mesi del suo mandato? Che trasferirà il problema, come i suoi predecessori, al prossimo Presidente? O che avrà il coraggio di patrocinare gli ultimi anche se rappresentano un numero molto limitato di cittadini italiani? Per chiudere il suo mandato e, probabilmente la sua carriera politica, quale azione sceglierà Presidente, il consenso dei più o la difesa degli invisibili? L’inerzia che rifugge dalle problematiche sociali più scomode o la coraggiosa difesa della Costituzione?
M. Simona BelliniPresidente Coordinamento NazionaleFamiglie di Disabili Gravi e GravissimiTel. 333 9294288info@famigliedisabili.orgwww.famigliedisabili.org

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