Emozione e Rabbia
Giorgio Crepaldi
Proprio così, questa mattina 8 ottobre ho partecipato al
corteo dei metalmeccanici a Milano in difesa dell’articolo 18 . Un nutrito
corteo che è partito da Piazzale Lotto per raggiungere la Zona Fiera,
luogo in cui si svolgeva una riunione
dei Capi di Governo europei .
E’ stato per me un momento emozionante a rivivere
i momenti quando anch’io ero operaio metalmeccanico. Ma è stato anche un
momento di rabbia in cui non avrei mai pensato
nel 1969/1970 quando si facevano i cortei per ottenere lo Statuto del
Lavorati ,di ritrovarmi dopo oltre quarant’anni a manifestare per il diritto
alla democrazia in fabbrica e per la giusta causa in caso di licenziamento non
giustificato .
Un paese democratico non dovrebbe neppure per un istante pensare di rimettere in
discussine i valori della democrazia, purtroppo non è così ! . Sulla questione
dell’Art. 18 in particolare non voglio entrarci nel merito , solo perché mi
sembra così assurdo e ingiusto metterlo in discussione , è come se oggi
mettessimo in discussione i diritti dei cittadini dicendo che sono il freno per lo sviluppo, credo diversamente che
se i lavoratori non hanno diritti, sono
solo schiavi.
I lavorati in questi anni sono già stati massacrati
notevolmente con molti provvedimenti a partire dalla negazione della
contingenza , la legge Biagi , la legge Fornero, oltre a coloro che l’hanno
preceduta sulla riforma delle pensioni , le nuove normative sui rapporti
sindacali come ad esempio gli accordi separati, e molto altro a danno dei lavoratori . Tutto questo ha forse
portato sviluppo e maggiore occupazione ?;direi proprio di no . Tutto questo ha
solo alimentato la precarietà e il divario fra chi ha troppo e chi ha poco a
solo aumentato le differenze fra stipendi da fame e stipendi
sproporzionati dei manager pubblici e
privati. Così non Va! È giustissimo a ritornare nelle piazze a manifestare è
giustissimo difendere l’Art,18 , è giusto che sia organizzata una grande
manifestazione dei lavoratori il 25 ottobre a Roma
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