giovedì 19 gennaio 2012

Intervento introduttivo di Vittorio Ciocca – Incontro con i Cittadini del 18 Gennaio 2012 Cascina Robbiolo .


Il primo atto politico – amministrativo che ci troviamo di fronte (quello che affronteremo ormai tra pochi giorni) sono le primarie di coalizione. Mi vorrei soffermare un attimo su questo aspetto che noi giudichiamo politicamente un’esperienza positiva.

Presentarsi in una coalizione ed intraprendere un percorso comune tra forze politiche e liste civiche che si richiamano ai valori del centrosinistra significa avere la consapevolezza che occorre garantire nella coalizione, un contesto di collaborazione elevato. Sulla carta le proposte sono elaborate con attenzione, ma debbono poter avere tutte le condizioni necessarie per essere realizzate.


L’obiettivo prioritario è quello di crescere e far crescere la coalizione con proposte alternative al centrodestra, chiare e condivise.

Quando i soggetti sono plurimi è bene che siano molto ben caratterizzati al loro interno (e in questo senso cercherò di evidenziare le nostre priorità) ma, contemporaneamente serve una buona capacità di ascolto e una predisposizione al saper lavorare con gli altri ed avere buone doti di coordinamento.
In questo senso la mia esperienza lavorativa mi tranquillizza perché la scuola è un mondo molto complesso che ha bisogno della collaborazione di tanti soggetti che, per collaborare debbono avere disposizioni chiare ma anche condivise e, soprattutto, ognuno deve avere la consapevolezza di essere valorizzato per il suo apporto specifico.

Io sono il candidato, inizialmente, proposto dalla Federazione della Sinistra ma già oggi ho raccolto adesioni da parte di persone della cosiddetta società civile per la realizzazione di un’unità il più possibile ampia e coerente.


Mi prenderò ora questi pochi minuti per rendere evidente a che livello intendiamo dare il nostro apporto e condizionare in questo modo (attraverso una nostra affermazione che auspichiamo di rilievo) la linea politico-amministrativa dei prossimi cinque anni a Buccinasco.

CREARE L’IDENTITA’ DI QUESTA COMUNITA’ ATTRAVERSO UNA CONSAPEVOLEZZA DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA A DIFESA DEI BENI COMUNI.


Lo avevo detto la volta scorsa e lo voglio ribadire:il riferimento dell’azione amministrativa deve essere rivolto alla COMUNITA’. Le sue caratteristiche non possono che essere l’inclusività, la necessità di “esprimere” un’anima e la consapevolezza di essere un’identità complessa.

Essere amministratori comunali significa occuparsi di tutto ciò che interessa la sfera collettiva per migliorare la vita di ciascuno di noi. Vi sono allora delle priorità che bisogna evidenziare: la difesa dei BENI COMUNI. Da questo punto di vista siamo in sintonia con recenti battaglie attuate e vinte anche a livello nazionale: la storica vittoria dei referendum per l’acqua pubblica.

Questa sacrosanta rivendicazione ha ottenuto effetti insperati proprio per la consapevolezza dei singoli cittadini della necessità di non farsi espropriare di un bene comune e universale che doveva e deve essere salvaguardato dalle leggi del mercato e del profitto che ne conseguirebbe.

Nella stessa logica ci si deve muovere per la difesa dei servizi pubblici locali dalle logiche della privatizzazione: un’attività politica diffusa da parte di una grande massa di persone; una partecipazione popolare garanzia di democrazia consapevole.

Io penso che allo stesso livello vi sia una consapevolezza diffusa dell’importanza di una scuola pubblica di qualità. Sulla scuola le considerazioni possono essere moltissime.

In sostanza difendere la scuola bene comune significa vedere la scuola come opportunità per tutti, solida, ottimista, civile, dove si sta bene e si impara volentieri, dove al centro c’è una relazione normale tra adulto e studente.
LA SCUOLA E’ PER TUTTI O NON E’ PER NESSUNO.

Altrettanto importante è dare priorità ad uno stato sociale che si identifichi anch’esso come bene comune. Un’amministrazione comunale deve saper promuovere l’uguaglianza e agevolare l’inclusione sociale dei soggetti più deboli. In questo contesto non si può non considerare di primaria importanza l’affermazione del diritto alla casa e il conseguente rilancio dell’edilizia residenziale pubblica e saper incrementare e valorizzare tutte le iniziative sulle pari opportunità e le politiche di genere.

Su queste basi è possibile un reale cambiamento. Penso ai cambiamenti in atto o in via di attuazione: la vicina Cassinetta di Lugagnano, l’esperienza di De Magistris a Napoli ed anche le aspettative ancora vive della nuova gestione Pisapia a Milano.

Penso anche e, forse, soprattutto a coloro i quali si sono allontanati da questa politica scellerata degli ultimi tempi: c’è bisogno di recuperare le molte persone sfiduciate e saper ridare loro un motivo credibile per una partecipazione convinta, unico sbocco possibile allo sviluppo della democrazia che altro non è che un patto sociale che veda cionvolti tutte e tutti.



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