Pubblicato il 16 gen 2015" il Manifesto"
di Roberto Ciccarelli
Diritto all’abitare. Sindacati inquilini e
movimenti mobilitati contro l’articolo 5 e il no alla proroga anti-sfratti. Il
ministro delle Infrastrutture: «Faremo interventi a favore di 2 mila famiglie»,
ma l’emergenza sfratti riguarda almeno 50 mila
Prima di incontrare il presidente dell’Anci
Piero Fassino sull’emergenza provocata dal governo che non ha rinnovato la
proroga degli sfratti per finita locazione, ieri il ministro delle
Infrastrutture e Trasporti Lupi si è detto disponibile a collaborare con
i comuni di Milano, Torino, Roma e Napoli per risolvere tra i duemila e i 2200
casi di sfratti. «Sono dati oggettivi sui quali non si può discutere» ha
tagliato corto Lupi che ha confermato la sua netta opposizione ad un nuovo
provvedimento di proroga durante un’audizione alla commissione ambiente
del Senato.
A suo parere, questo strumento non risolve il
disagio abitativo e avrebbe «effetti devastanti sulle politiche
abitative messe in campo dal governo per affrontare l’emergenza casa».
L’esecutivo potrebbe stanziare dieci milioni di euro e così pensa di spegnere
l’allarme lanciato dagli assessori alle politiche abitative di Roma,
Milano e Napoli (Francesca Danese, Daniela Benelli e Alessandro Fucito) che
il 6 gennaio scorso hanno inviato al governo una lettera drammatica per
scongiurare l’intervento delle forze dell’ordine, degradando l’emergenza
sfratti a un problema di ordine pubblico. Lupi ha minimizzato, invitando
gli assessori «a non drammatizzare».
Anche ieri ha ribadito la piena fiducia nel
fondo affitti rifinanziato con 200 milioni, 100 dei quali già erogati. Poi ci
sarebbero i 266 contro gli sfratti per morosità incolpevole. I dieci
milioni supplementari serviranno a «garantire il passaggio da casa
a casa per le famiglie sfrattate» e a tutelare il vero interesse del
governo: quello dei proprietari che ricevono gli affitti dalle famiglie alle
quali è scaduto il contratto. Fassino ha ribadito: «Il governo deve al più
presto varare un provvedimento».
In questo dramma i numeri sono importanti. Per
Walter De Cesaris, segretario nazionale dell’Unione Inquilini, Lupi sta
truccando le cifre. Le famiglie sotto sfratto a causa della mancata proroga
del governo sarebbero infatti tra le 50–70 mila. «Lo chiedesse agli assessori
di Roma, Milano o Napoli quanti sono — afferma — Ma anche se fossero 2 mila non
si capisce proprio il perché di tanta ostinazione e protervia contro una
parte così specifica e limitata di famiglie in difficoltà». Nelle
famiglie in questione ci sarebbero anziani, portatori di handicap
e minori. Quanto ai fondi elencati da Lupi, per De Cesaris «sono fumo»: i 266
milioni del fondo contro la morosità incolpevoli sono la somma degli
stanziamenti fino al 2020, non quella destinata per il prossimo biennio.
Senza contare che quelli del 2014 non sono stati ancora erogati.
Le organizzazioni degli inquilini sono
mobilitate in tutta Italia. A Milano il comitato per la casa «Abitanti San
Siro» organizzerà la prossima settimana con il sindacato Asia una
settimana di mobilitazione: lunedì in zona Rogoredo, martedì a Quarto
Oggiaro e San Siro, mercoledì a Corvetto, giovedì a Cesano Maderno. «La
media nazionale degli sfratti è di 150 al giorno, migliaia di persone vivono
questo dramma nella solitudine delle mure domestiche».
Martedì 20 gennaio l’Unione Inquilini
organizza a piazza Montecitorio un presidio per la proroga degli sfratti
e il diritto alla casa. All’iniziativa intitolata significativamente «Je
suis sfrattato», variazione del più celebre mediaticamente «Je Suis
Charlie», ha aderito tra gli altri Sel di Roma che ha presentato in
Campidoglio e in tutti i municipi della Capitale un ordine del giorno dove
chiede al prefetto Pecoraro il blocco degli sfratti per le categorie
interessate. «Il blocco è necessario affinché in questi due mesi non si
eseguano sfratti che determineranno conseguenze drammatiche
e irreversibili ai danni di persone che rientrerebbero nella
reintroduzione dei termini di sospensione dell’esecuzione» sostiene il
coordinatore di Sel Roma Maurizio Zammataro.
A Roma continua la resistenza dei movimenti
per il diritto all’abitare che occuperanno «ad oltranza» l’Anagrafe in via
Petroselli finché «il governo non avrà ritirato l’articolo 5 del piano Lupi
che taglia le utenze alle occupazioni degli immobili sfitti». In duecento
ieri hanno partecipato all’assemblea che si è tenuta in Campidoglio. Il
rinnovato protagonismo politico dei movimenti ieri lo si leggeva negli
striscioni esposti contro l’organizzazione denominata «Mafia Capitale»
e contro il sindaco Marino: «Non si è battuto per il diritto di tutti alla
residenza» sostiene Luciano Iallongo (Blocchi Precari Metropolitani).
Luca Fagiano, del coordinamento di lotta per la casa, rilancia la
manifestazione del 31 gennaio contro il piano Lupi, l’Expo e il Jobs Act.
«Attendiamo un tavolo con gli enti locali e la prefettura sull’articolo 5 e
il blocco sfratti per garantire il diritto alla residenza di chi ne
è escluso». Per il 28 febbraio i movimenti preparano una
«contromanifestazione» per impedire la «Marcia su Roma 2015 annunciata
da Salvini, con Casapound e i fascisti».
"il manifesto"
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